Monica De Leo è una docente di ruolo di Bari, insegna lettere presso il Liceo linguistico Marco Polo. È lei l’autrice del flash mob “Docenti che non voteranno più Pd perché indignati dal ddl la buona scuola" che domenica alle 22 ha portato una valanga di commenti sulla pagina facebook di Matteo Renzi. E forse ora un messaggio è arrivato a destinazione.

Monica De Leo è una docente di ruolo di Bari (10 anni di servizio di cui 9 da precaria), insegna lettere presso il Liceo linguistico Marco Polo. È lei l’autrice del flash mob “Docenti che non voteranno più Pd perché indignati dal ddl la buona scuola” che domenica alle 22 ha portato una valanga di commenti sulla pagina facebook di Matteo Renzi. Anche se non sono più visibili nella loro interezza, comunque qualche effetto c’è stato. Oltre a titoli e articoli sui giornali, forse un messaggio è arrivato anche al Pd.

Sei sindacalizzata o fai parte di gruppi spontanei? Il flash mob è stata una tua iniziativa personale?

Non sono sindacalizzata. Mi sono iscritta ad un sindacato il primo anno di servizio, ma già l’anno successivo non ho rinnovato l’iscrizione. Non mi sento rappresentata da alcun sindacato, ma aderisco agli scioperi per cercare di dare visibilità istituzionale allo scontento. L’iniziativa del gruppo “Docenti che non voteranno più Pd perché indignati dal ddl la buona scuola” e tutti i flash mob (domenica sera “non voteremo Pd perché indignati dal ddl la buona scuola”, ieri sera “ritiro immediato del ddl perché incostituzionale e lesivo dei diritti di famiglie, docenti e personale Ata” e quello previsto per oggi alle 14 rivolto ai sindacati  sono una mia iniziativa personale. Seguo personalmente la pagina (15210 contatti) e il flash mob (8100 partecipanti, 80mila invitati). Seguo queste iniziative ad ogni ora del giorno e della notte quando non lavoro.

Come ti sembra che si stiano muovendo i sindacati? Oggi c’è l’incontro con il governo. Cosa ti aspetti? Quale dovrebbe essere secondo te la forma migliore di lotta?

Noi docenti e Ata stiamo chiedendo con forza aiuto ai sindacati. Ci sarebbe da chiedersi come mai abbiano atteso maggio per muoversi… Siamo tutti un po’ delusi, ma vorremmo ricrederci. Abbiamo lanciato un flash mob (in rete) in programma per oggi alle 14 che ci darà delle risposte chiare in merito.

Voti o hai votato partiti di sinistra? 

Non esprimo le mie preferenze politiche pubblicamente: è un impegno che ho assunto con i miei compagni di protesta.  Cerco di impedire che i dibattiti sulla pagina sconfinino nella propaganda politica. Si accetta al massimo che i singoli esprimano le proprie preferenze, ma il resto viene rimosso. Poi faccio tutto da sola, qualcosa potrebbe sfuggirmi. Ho chiesto agli utenti di aiutarmi con le segnalazioni di eventuali scorrettezze. Posso dire che voto sempre e nella massima buona fede. I voti di scambio dovrebbero far perdere il diritto di voto.

Cosa c’è che non va nel ddl buona scuola, in sintesi?

 L’incostituzionalità, pensiamo all’art.33 della costituzione e lo spettro dell’introduzione del sistema clientelare attraverso i poteri che saranno attribuiti ai dirigenti scolastici. In una nazione che occupa una posizione vergognosa nella statistica internazionale della corruzione, credo che sia un’operazione dolosamente distruttiva di uno dei pochi sistemi ancora poco attaccabili.

Che differenza c’è tra la riforma Gelmini e questa? 

 La differenza più importante è che questa riforma può essere fermata! Ed è quello che cerchiamo di fare con tutte le nostre forze! Questa volta pare che anche i più passivi abbiano capito la gravità della minaccia.

Cosa dovrebbe garantire la scuola oggi, in questa situazione di crisi? Uguaglianza, conoscenza, un lavoro?

 Vorremmo parlarne tutti insieme. Noi una buona scuola la vorremmo, ma dovrebbe rispecchiare le effettive necessità che solo il mondo della scuola può indicare. Vorremmo interlocutori che abbiano competenze in ambito scolastico, cosa che non troviamo nei curriculum di chi ci sta propinando la riforma.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/dona_Coccoli” target=”on” ][/social_link] @dona_Coccoli

Una laurea in Filosofia (indirizzo psico-pedagogico) a Siena e tanta gavetta nei quotidiani locali tra Toscana ed Emilia Romagna. A Rimini nel 1994 ho fondato insieme ad altri giovani colleghi un quotidiano in coooperativa, il Corriere Romagna che esiste ancora. E poi anni di corsi di scrittura giornalistica nelle scuole per la Provincia di Firenze (fino all'arrivo di Renzi…). A Left, che ho amato fin dall'inizio, ci sono dal 2009. Mi occupo di: scuola, welfare, diritti, ma anche di cultura.