Nadia Urbinati, insieme a Giuseppe Bagni, Adriano Prosperi e Elisabetta Amalfitano, su Left in edicola dal 23 maggio, racconta le pieghe della riforma della cosiddetta Buona scuola, gli effetti a catena che al di là del trionfalismo del presidente del Consiglio si determineranno nel sistema scolastico italiano.

«Come Renzi a Palazzo Chigi risolve tutti i problemi della Nazione, così il preside capo aziendale risolverà le bocciature e l’abbandono scolastico: abracadabra». Nadia Urbinati, insieme a Giuseppe Bagni, Adriano Prosperi e Elisabetta Amalfitano, su Left in edicola dal 23 maggio, racconta le pieghe della riforma della cosiddetta Buona scuola, gli effetti a catena che al di là del trionfalismo del presidente del Consiglio si determineranno nel sistema scolastico italiano.

Un sistema – per ora – fondato sulla garanzia del diritto allo studio per tutti, in nome degli articoli 3 e 34 della Costituzione. Secondo la politologa che insegna negli Usa, accadrà che sorgeranno sempre più scuole private buone, mentre la qualità delle scuole pubbliche peggiorerà.

È quanto emerge dalle altre voci della storia di copertina di Left, tutta dedicata alla riforma renziana appena approvata alla Camera. A partire da un dato di fatto: la disuguaglianza che già esiste in Italia tra scuole del Nord e scuole del Sud è destinata a crescere attraverso alcuni provvedimenti contenuti nel ddl 2994. Come quello degli sgravi fiscali per le scuole paritarie private o il 5 x mille destinato solo a una scuola e non a un fondo comune, un articolo, quest’ultimo stralciato all’ultimo momento, ma solo perché mancava la copertura economica: verrà ripresentato il prima possibile, ha detto il ministro Giannini. Il premier ha scritto agli insegnanti? Ebbene, Giuseppe Bagni, presidente del Cidi, gli risponde punto per punto e spiega al lettore che la “semplificazione” comunicativa di Renzi nasconde una realtà più complessa. Infine Paolo Fresu racconta “gli insegnanti che gli hanno cambiato la vita”.

Left continua ancora lo speciale per le elezioni regionali: in questo numero è la volta di Toscana, Liguria e Veneto. Left non abbandona il destino dei migranti e ospita la denuncia di LasciateCIEntrare su una tendopoli di Bari. E negli esteri fa il punto sulla missione – di cui fa parte anche l’Italia – che dovrebbe attaccare gli scafisti in partenza dalla Libia. Da segnalare ancora, oltre al quadro politico ed economico della Gran Bretagna dopo la vittoria di Cameron, una inchiesta che racconta cosa c’è dietro l’omicidio di Boris Nemzov, l’oppositore di Putin.

In Cultura una intervista allo scrittore Martìn Caparròs sul rapporto tra fame nel mondo, neoliberismo e religione, il rapporto di Dante con la scienza, il ritratto del regista Roberto Minervini e una intervista a Miriana Trevisan. Buona lettura!

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/dona_Coccoli” target=”on” ][/social_link] @dona_Coccoli

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Una laurea in Filosofia (indirizzo psico-pedagogico) a Siena e tanta gavetta nei quotidiani locali tra Toscana ed Emilia Romagna. A Rimini nel 1994 ho fondato insieme ad altri giovani colleghi un quotidiano in coooperativa, il Corriere Romagna che esiste ancora. E poi anni di corsi di scrittura giornalistica nelle scuole per la Provincia di Firenze (fino all'arrivo di Renzi…). A Left, che ho amato fin dall'inizio, ci sono dal 2009. Mi occupo di: scuola, welfare, diritti, ma anche di cultura.