C’è un referendum che ha stabilito nero su bianco che l’acqua deve essere pubblica. Eppure a quattro anni di distanza si sta spianando la strada ai colossi privati. Alla faccia dei 27 milioni di italiani che invece avevano decretato il principio dell’acqua pubblica. Questo è il tema della copertina di Left in uscita sabato 13 giugno esattamente quattro anni dopo l’esito referendario.

C’è un referendum che ha stabilito nero su bianco che l’acqua deve essere pubblica. Eppure a quattro anni di distanza si sta spianando la strada ai colossi privati. Alla faccia dei 27 milioni di italiani che invece avevano decretato il principio dell’acqua pubblica. Questo è il tema della copertina di Left in uscita sabato 13 giugno esattamente quattro anni dopo l’esito referendario.

Prima lo Sblocca Italia, poi la legge di Stabilità e ora il Ddl Madia sui servizi locali farà sì che i privati entrino nella gestione dell’acqua. Intanto la finanza sta fiutando il buon affare e banche, assicurazioni, società di costruzioni si fanno sotto acquistando quote dei Comuni. L’hanno definito “Frankenstein finanziario”: è il sistema complessivo dell’acqua, 140mila km di reti idriche per 18 miliardi di euro di fatturato. Insomma, l’oro blu vale molto e fa gola.

Left si occupa anche di Mafia Capitale e del filo che lega il boss del “mondo di mezzo” Massimo Carminati all’omicidio di Valerio Verbano, il giovane militante di Autonomia operaia ucciso nel 1980 nel suo appartamento, davanti agli occhi della madre. Per la terza tappa dell’inchiesta “Strade nostre” Left racconta la lotta contro la criminalità del giudice di Latina Lucia Aielli che per le sue inchieste sulle infiltrazioni criminali a Fondi è stata minacciata e ora vive sotto scorta. «Ci deve essere una reazione, cioè la consapevolezza che c’è la possibilità di reagire e di risollevarsi», dice il giudice.

«Paladina dell’etica politica o pia donna di potere?». È questo l’interrogativo che Stefano Santachiara si fa su Rosy Bindi, dipingendo un originale ritratto “dalle origini”, anche lei come Renzi, negli scout ad oggi, presidente della Commissione Antimafia.

Negli Esteri un reportage racconta il dopo elezioni in Turchia che hanno scardinato il potere assoluto di Erdogan. Il Partito democratico del popolo Hdp – ha ottenuto il 10 per cento – porta in Parlamento 96 deputate di cui 31 di etnia curda. Mentre in Grecia, il clima di tensione e delusione cresce in attesa della famigerata scadenza del 30 giugno. Dall’America Martino Mazzonis ci racconta come sempre più lavoratori umili (Wall Mart, Mc Donalds) si stanno unendo contro le corporation e spiega chi sono i community organizers. Infine Umberto De Giovannangeli intervista lo storico israeliano Zeev Sternhell che analizza la politica di Netanyahu e conclude: «Israele è un regime coloniale».

In cultura lo scultore e architetto anglo-indiano Anish Kapoor si racconta in una lunga intervista, mentre Pietro Greco per Left spiega il mistero delle pubblicazioni scientifiche che finiscono nell’oblìo e per finire, la musica, con una lunga intervista alla band del momento: lo Stato sociale.

[social_link type=”twitter” url=”https://twitter.com/dona_Coccoli” target=”on” ][/social_link] @dona_Coccoli

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Una laurea in Filosofia (indirizzo psico-pedagogico) a Siena e tanta gavetta nei quotidiani locali tra Toscana ed Emilia Romagna. A Rimini nel 1994 ho fondato insieme ad altri giovani colleghi un quotidiano in coooperativa, il Corriere Romagna che esiste ancora. E poi anni di corsi di scrittura giornalistica nelle scuole per la Provincia di Firenze (fino all'arrivo di Renzi…). A Left, che ho amato fin dall'inizio, ci sono dal 2009. Mi occupo di: scuola, welfare, diritti, ma anche di cultura.