In libreria il nuovo romanzo dell'autore di Le correzioni e Libertà. Lo scrittore americano intreccia le vicende in una giovane di nome di Purity che vive in una comunità in stile Occupy a trame nere nell'ex Germania dell'Est

Cinque anni di lavoro, in condizioni di quasi totale isolamento. Così erano nati Le correzioni e Libertà, i romanzi che hanno rivelato il talento di Jonathan Franzen al pubblico internazionale. E in una separazione pressoché totale dal mondo è nato Purity: il suo quinto romanzo (appena pubblicato in Italia da Einaudi, nella bella traduzione di Silvia Pareschi), con cui lo scrittore americano intreccia le vicende in una giovane di nome di Purity che vive in una comunità in stile Occupy a trame nere nell’ex Germania dell’Est, alla vigilia della caduta del muro. In una Germania ancora controllata dalla Stasi dove l’ipocrisia regna sovrana e ogni ideale di uguaglianza si infrange contro i privilegi dell’apparato, incontriamo giovani feriti dal totalitarismo, ma anche e soprattutto da rapporti personali e familiari all’insegna della falsità, della doppiezza, dell’assenza di veri sentimenti. Il giovane Andreas Wolf ha un padre anziano impiegato ai piani alti del regime e una madre colta, bellissima, seduttiva, che parla mescolando slogan ideologici e citazioni di Shakespeare, ma che nasconde un animo gelido, vuoto, calcolatore. Così il giovane “principino” cresce con una rabbia e un odio che non lasciano scampo, fino ad assassinare il patrigno violentatore di una giovanissima amica.

Jonathan Franzen
Jonathan Franzen

Quando una fiumana di gente pacifica – sotto gli occhi sgranati di chi ha passato la vita a sorvegliare e punire – arriverà a riversarsi per le strade chiedendo trasparenza e la fine delle vessazioni, Andreas si fingerà uno di loro per rubare i dossier segreti della Stasi che lo riguardano. E da assassino riuscirà a farsi passare per un pirata informatico che lotta per la divulgazione dei segreti di Stato, usando i riflettori internazionali per rifarsi un’identità.

Intanto, dall’altra parte dell’Oceano: Il mondo apparentemente libero della rete è quello in cui vive anche Purity, dickensianamente detta Pip. Anche lei come Andreas ha una madre che la manda al manicomio, ha un debito universitario insormontabile, è poverissima, ma piena di rabbia che si traduce in un rigorismo astratto che la porta ad essere cieca nei rapporti. Le sue giornate passano in un appartamento infestato di topi e dominato dalla violenza del coinquilino schizofrenico che, nonostante vagonate di psicofarmaci evidentemente poco o nulla efficaci,  crede di vedere invasioni di tedeschi e di nemici in cucina. È un’America emarginata e devastata quella che Jonathan Franzen racconta, tratteggiando curiose e interessanti assonanze con la devastazione e il deserto umano di quella parte della Germania che rimasta chiusa dietro la cortina di ferro.

9788806216603L’apparentemente aperta e democratica America dove le classi meno abbienti vivono in un isolamento pneumatico si specchia in questo nuovo romanzo di Franzen nell’uguaglianza solo formale delle giacchette grigie, di un comunismo di regime, che annulla ogni vera possibilità di rapporto umano e di realizzazione. Romanzo complesso, sfaccettato, questo nuovo lavoro di Franzen in cui in filigrana si può leggere anche un apologo sulle false promesse di libertà e democrazia della rete e, soprattutto, una critica di quell’ideale astratto di purezza che nella storia ha connotato molte e terribili ideologie. Evocando i fantasmi del nazismo e la disumana idea hitleriana della purezza della razza ariana, ma anche un’ideologia puritana ben presente nella storia americana, in cui i pionieri pensavano di avere una missione da compiere sterminando i nativi americani ed appropriandosi delle loro terre.
@simonamaggiorel

Purity diventa film

In America Purity è uscito nel settembre scorso e, secondo Deadline, il romanzo sarà presto tradotto sul grande schermo in una serie in venti episodi che sarà trasmessa anche in streaming da Netflix, Hulu e Amazon. L’adattamento sarà scritto da Todd Field con lo stesso Franzen e sarà prodotto da Scott Rudin, il produttore di Grand Hotel Budapest. Si parla dell’ex James Bond Daniel Craig come protagonista.

L’intervista del Guardian: There is no way to make myslf not a male