Caro Serra ti scrivo… e mi permetto di darti del Tu, visto che ci siamo conosciuti quando pensavo di affidarti la direzione dell’Unità. Poi le cose sono andate in altro modo… ma non è per questo che ti scrivo. Credo tu sia il massimo rappresentante della “intellighenzia” italiana. Uno di quelli che un tempo venivano definiti “intellettuali”, quelli il cui mestiere è pensare, avere idee. Scrivi tutti i giorni su Repubblica e sei autore di Che tempo che fa, la trasmissione tv di Fabio Fazio. Sei stato redattore de l’Unità e direttore di Cuore. Tanta gente ti segue come persona di grande intelligenza e cultura. Anche per questo il tuo articolo di domenica su Repubblica mi ha fatto diventare triste. In quell’articolo riduci il femminicidio ad una mera questione di proprietà... volendo fare una sintesi alla maniera di un comunista, quale tu mi pare sei stato…. “Aboliamo la proprietà privata sulle donne e il femminicidio cesserà!”. Permettimi dal mio piccolo di dissentire. Un ragazzo che viene lasciato dalla sua compagna, che le fa un agguato, la strangola e poi la brucia cospargendola con l’alcool che si è portato da casa non è semplicemente uno “stronzo”, come dice la Littizzetto. Non è nemmeno uno che se la prende con una sua proprietà che non fa quello che dice lui. Bisogna almeno ipotizzare che ci sia qualcosa di più grave sotto. Poi se non si riesce a capire cos'è, pazienza. Ma lasciare aperta la possibilità di pensare che ci sia altro. Tu la liquidi come una questione di mancanza di “educazione, di esempio, di inibizione culturale, di convinzione politica” perché “siccome siamo tutti degli animali dobbiamo fare in modo di contenere questa cosa”, altrimenti ci scanneremmo tutti per strada. Scusami ma questa non è una spiegazione! È la storiella del peccato originale della bibbia; è la storiella di Freud del bambino polimorfo-perverso; è la storiella dell’eredità filogenetica, delle bestie che eravamo migliaia di anni fa; è la storiella del nulla originario della mistica ebraica... è sempre la stessa storia! Non possiamo andare un po’ oltre? Perché non possiamo pensare altro? Perché non possiamo pensare che gli uomini che uccidono le donne sono dei malati di mente e dobbiamo dire che sono persone come tutti che hanno dentro di sé una cattiveria innata? Perché? Se provi a chiedere a quello che vende la frutta al mercato cosa ne pensa ti dirà che quel ragazzo è un malato di mente. Questa stessa idea non la troverai mai su un giornale italiano. A parte Left. Perché questo pensiero così semplice viene combattuto dalla “cultura”? Perché è necessario sostenere che in fondo siamo tutti degli assassini? E poi perché questa idea della cattiveria (o della bestia, o del nulla, o della dissociazione) dentro ognuno di noi viene strenuamente sostenuta soprattutto a sinistra? Io non sono un assassino e so con certezza che non lo sarò mai. E non perché non voglio esserlo o perché ho paura della galera, ma perché non posso esserlo. E sono certo che lo stesso vale anche per il 99% delle persone. Anche per te. Un ultimo pensiero sulla politica. Essere di sinistra non è una camicia di forza che serve per evitare di essere dei mostri. Un’identità razionale, più “buona” di quella di destra, che servirebbe per essere degli esseri umani migliori che non pestano i piedi del vicino. Se dici così implicitamente stai dicendo che essere di destra vuol dire essere più autenticamente esseri umani, più sinceri mentre l’essere di sinistra vorrebbe dire rinunciare a qualcosa, ridurre la propria “volontà” ad un livello compatibile con l’esistenza degli altri. Un’operazione razionale che limita i propri “istinti violenti e di prevaricazione”. Homo homini lupus. Imporre agli esseri umani delle regole che servirebbero a comportarsi bene, ad essere buoni, a sapere amare a salvarli dalla loro cattiveria che sarebbe la loro realtà più autentica non si chiama Sinistra, si chiama Religione. È una mistificazione chiamarla sinistra. Un inganno. La Sinistra dovrebbe invece essere la forza che propone idee che sono autenticamente umane. Senza voler e dover imporre niente a nessuno e senza bisogno dell’esistenza di alcun dio. Quali siano queste idee umane per la sinistra cerchiamolo insieme. Ma per favore non diciamo più che è tutto inutile, che è tutto fallito, che non ci sono più idee valide e non ci possono essere idee nuove. Per noi di Left Sinistra vuol dire ricerca. Ricerca di un modo diverso di vivere insieme degli esseri umani. Noi vogliamo sapere, e vogliamo capire. Per noi non è sinistra tutto ciò che vuole accecare e confondere. Per noi Sinistra è una politica che sia autenticamente umana, che quindi comprenda non solo l’identità razionale ma anche gli affetti, la fantasia, la realtà del corpo dell’uomo e della donna, la realtà del bambino, la realtà degli esseri umani prima della comparsa della razionalità. Che riesca a comprendere che si nasce uguali e si diventa diversi e non il contrario. Sicuramente non ci riusciamo bene come vorremmo, ma ci proviamo. Noi siamo piccoli. Tu scrivi sul più importante giornale nazionale, tutti i giorni. Sicuramente non mi risponderai ma non importa. Mi interessa che tu possa pensare anche solo per 1 secondo che la sinistra, con idee nuove, si può fare. Cominciando a liberarsi da quelle vecchie. Con coraggio, intelligenza ed onestà. I contenuti troviamoli insieme: ti va di scrivere su Left?

Caro Serra ti scrivo… e mi permetto di darti del Tu, visto che ci siamo conosciuti quando pensavo di affidarti la direzione dell’Unità. Poi le cose sono andate in altro modo… ma non è per questo che ti scrivo. Credo tu sia il massimo rappresentante della “intellighenzia” italiana. Uno di quelli che un tempo venivano definiti “intellettuali”, quelli il cui mestiere è pensare, avere idee. Scrivi tutti i giorni su Repubblica e sei autore di Che tempo che fa, la trasmissione tv di Fabio Fazio. Sei stato redattore de l’Unità e direttore di Cuore. Tanta gente ti segue come persona di grande intelligenza e cultura.

Anche per questo il tuo articolo di domenica su Repubblica mi ha fatto diventare triste. In quell’articolo riduci il femminicidio ad una mera questione di proprietà… volendo fare una sintesi alla maniera di un comunista, quale tu mi pare sei stato…. “Aboliamo la proprietà privata sulle donne e il femminicidio cesserà!”.
Permettimi dal mio piccolo di dissentire. Un ragazzo che viene lasciato dalla sua compagna, che le fa un agguato, la strangola e poi la brucia cospargendola con l’alcool che si è portato da casa non è semplicemente uno “stronzo”, come dice la Littizzetto. Non è nemmeno uno che se la prende con una sua proprietà che non fa quello che dice lui. Bisogna almeno ipotizzare che ci sia qualcosa di più grave sotto. Poi se non si riesce a capire cos’è, pazienza. Ma lasciare aperta la possibilità di pensare che ci sia altro.

Tu la liquidi come una questione di mancanza di “educazione, di esempio, di inibizione culturale, di convinzione politica” perché “siccome siamo tutti degli animali dobbiamo fare in modo di contenere questa cosa”, altrimenti ci scanneremmo tutti per strada. Scusami ma questa non è una spiegazione! È la storiella del peccato originale della bibbia; è la storiella di Freud del bambino polimorfo-perverso; è la storiella dell’eredità filogenetica, delle bestie che eravamo migliaia di anni fa; è la storiella del nulla originario della mistica ebraica… è sempre la stessa storia! Non possiamo andare un po’ oltre? Perché non possiamo pensare altro? Perché non possiamo pensare che gli uomini che uccidono le donne sono dei malati di mente e dobbiamo dire che sono persone come tutti che hanno dentro di sé una cattiveria innata? Perché?

Se provi a chiedere a quello che vende la frutta al mercato cosa ne pensa ti dirà che quel ragazzo è un malato di mente. Questa stessa idea non la troverai mai su un giornale italiano. A parte Left. Perché questo pensiero così semplice viene combattuto dalla “cultura”? Perché è necessario sostenere che in fondo siamo tutti degli assassini? E poi perché questa idea della cattiveria (o della bestia, o del nulla, o della dissociazione) dentro ognuno di noi viene strenuamente sostenuta soprattutto a sinistra?
Io non sono un assassino e so con certezza che non lo sarò mai. E non perché non voglio esserlo o perché ho paura della galera, ma perché non posso esserlo. E sono certo che lo stesso vale anche per il 99% delle persone. Anche per te.

Un ultimo pensiero sulla politica. Essere di sinistra non è una camicia di forza che serve per evitare di essere dei mostri. Un’identità razionale, più “buona” di quella di destra, che servirebbe per essere degli esseri umani migliori che non pestano i piedi del vicino. Se dici così implicitamente stai dicendo che essere di destra vuol dire essere più autenticamente esseri umani, più sinceri mentre l’essere di sinistra vorrebbe dire rinunciare a qualcosa, ridurre la propria “volontà” ad un livello compatibile con l’esistenza degli altri. Un’operazione razionale che limita i propri “istinti violenti e di prevaricazione”. Homo homini lupus.
Imporre agli esseri umani delle regole che servirebbero a comportarsi bene, ad essere buoni, a sapere amare a salvarli dalla loro cattiveria che sarebbe la loro realtà più autentica non si chiama Sinistra, si chiama Religione. È una mistificazione chiamarla sinistra. Un inganno.

La Sinistra dovrebbe invece essere la forza che propone idee che sono autenticamente umane. Senza voler e dover imporre niente a nessuno e senza bisogno dell’esistenza di alcun dio. Quali siano queste idee umane per la sinistra cerchiamolo insieme. Ma per favore non diciamo più che è tutto inutile, che è tutto fallito, che non ci sono più idee valide e non ci possono essere idee nuove. Per noi di Left Sinistra vuol dire ricerca. Ricerca di un modo diverso di vivere insieme degli esseri umani.

Noi vogliamo sapere, e vogliamo capire. Per noi non è sinistra tutto ciò che vuole accecare e confondere. Per noi Sinistra è una politica che sia autenticamente umana, che quindi comprenda non solo l’identità razionale ma anche gli affetti, la fantasia, la realtà del corpo dell’uomo e della donna, la realtà del bambino, la realtà degli esseri umani prima della comparsa della razionalità. Che riesca a comprendere che si nasce uguali e si diventa diversi e non il contrario.

Sicuramente non ci riusciamo bene come vorremmo, ma ci proviamo. Noi siamo piccoli. Tu scrivi sul più importante giornale nazionale, tutti i giorni. Sicuramente non mi risponderai ma non importa. Mi interessa che tu possa pensare anche solo per 1 secondo che la sinistra, con idee nuove, si può fare. Cominciando a liberarsi da quelle vecchie. Con coraggio, intelligenza ed onestà.

I contenuti troviamoli insieme: ti va di scrivere su Left?