Lavorare 6 invece che 8 otto ore al giorno riducendo considerevolmente il monte ore settimanale degli impiegati. Si tratta del nocciolo concettuale di un esperimento di welfare che è stato condotto per due anni - dal febbraio del 2015 a oggi -a Goteborg, in Svezia. Secondo quanto riportato  dal The Guardian, i risultati qualitativi legati alla salute degli impiegati e dei pazienti coinvolti indicano un importante effetto positivo. La diminuzione delle ore di lavoro ha comportato una riduzione del 10 per cento nelle assenze per malattie. Inoltre, comparando l’indice di salute percepito degli impiegati coinvolti con un gruppo di controllo (che durante lo stesso periodo, ha lavorato 8 ore al giorno), si nota un incremento del 50 per cento nel livello di benessere tra i primi. Gli infermieri coinvolti nell’esperimento hanno inoltre volontariamente dedicato più tempo a esperienze “di natura sociale” con i propri pazienti (passeggiate e giochi all’aria aperta), rafforzando conseguentemente le attività volte a curare malattie come la demenza senile. Allo stesso tempo, i risultati positivi arrivano a un costo contabile significativo. Durante i due anni di esperimento la struttura sanitaria ha dovuto assumere altre 15 persone per un costo annuale pari a 600mila euro circa, che equivale a un incremento del 22 per cento. Secondo Daniel Bernmar, leader del gruppo della sinistra all’interno del Consiglio comunale della città di Goteborg, «una precisa valutazione del rapporto fra costi e benefici deve ancora essere realizzata». Intanto, Bernmar ha specificato che i costi sostenuti ammontano a circa «la metà di quelli che erano stati previsti nel 2015». Intanto, il Comune di Gothenburg ha deciso di accantonare altre risorse per esperimenti simili, ma su scala ridotta. L’agenzia Bloomberg ha trattato la stessa notizia in maniera diversa, sottolineando i costi troppo alti dell’esperimento. Curiosamente, allo scopo è stato citato lo stesso Daniel Bernmar. Parlando con i giornalisti del The Guardian, quest’ultimo ha però negato le informazioni veicolate da Bloomberg. Leggi anche: GermaniaDie Welt Secondo Sahra Wagenknecht (Die Linke), le misure di risparmio applicate alla Polizia durante gli scorsi anni sono da annoverare tra le cause degli attentati di Berlino FranciaEuractiv Marine Le Pen (Front National): «Torniamo al Serpente monetario (sistema ECU) in vigore prima dell’euro: non creerebbe problemi alla vita dei francesi»

Lavorare 6 invece che 8 otto ore al giorno riducendo considerevolmente il monte ore settimanale degli impiegati. Si tratta del nocciolo concettuale di un esperimento di welfare che è stato condotto per due anni – dal febbraio del 2015 a oggi -a Goteborg, in Svezia.

Secondo quanto riportato  dal The Guardian, i risultati qualitativi legati alla salute degli impiegati e dei pazienti coinvolti indicano un importante effetto positivo. La diminuzione delle ore di lavoro ha comportato una riduzione del 10 per cento nelle assenze per malattie. Inoltre, comparando l’indice di salute percepito degli impiegati coinvolti con un gruppo di controllo (che durante lo stesso periodo, ha lavorato 8 ore al giorno), si nota un incremento del 50 per cento nel livello di benessere tra i primi.

Gli infermieri coinvolti nell’esperimento hanno inoltre volontariamente dedicato più tempo a esperienze “di natura sociale” con i propri pazienti (passeggiate e giochi all’aria aperta), rafforzando conseguentemente le attività volte a curare malattie come la demenza senile.

Allo stesso tempo, i risultati positivi arrivano a un costo contabile significativo. Durante i due anni di esperimento la struttura sanitaria ha dovuto assumere altre 15 persone per un costo annuale pari a 600mila euro circa, che equivale a un incremento del 22 per cento.

Secondo Daniel Bernmar, leader del gruppo della sinistra all’interno del Consiglio comunale della città di Goteborg, «una precisa valutazione del rapporto fra costi e benefici deve ancora essere realizzata». Intanto, Bernmar ha specificato che i costi sostenuti ammontano a circa «la metà di quelli che erano stati previsti nel 2015». Intanto, il Comune di Gothenburg ha deciso di accantonare altre risorse per esperimenti simili, ma su scala ridotta.

L’agenzia Bloomberg ha trattato la stessa notizia in maniera diversa, sottolineando i costi troppo alti dell’esperimento. Curiosamente, allo scopo è stato citato lo stesso Daniel Bernmar. Parlando con i giornalisti del The Guardian, quest’ultimo ha però negato le informazioni veicolate da Bloomberg.

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