Giorgia Meloni, dopo la messa in onda dell'inchiesta di Report sui meccanismi della sua propaganda social, annuncia querele. Poi però ci ripensa. Scappa. Proprio come due suoi compagni di partito bolognesi

Due episodi significativi per misurare la temperatura morale di una destra che vorrebbe essere autorevole (se non addirittura autoritaria) e invece è una barzelletta che andrebbe rimessa nel cassetto delle ridicolaggini. Sono quelli che usano il verbo “frignare” per ridicolizzare gli avversari (e i disperati) e poi frignano vittimismo in ogni occasione.

Bologna. Due “politici” di Fratelli d’Italia decidono di fare un giro per le case popolari («costruite dai nostri padri e dai nostri nonni», dicono con la loro patetica passione per il feticcio della nostalgia nonostante la loro ignoranza per la storia) leggendo ad alta voce i nomi degli inquilini. Attenzione: inquilini che stanno in quelle case perché ne hanno tutto il diritto, sia chiaro. Però con il loro “giochetto” vogliono dimostrare l’invasione degli stranieri e così mandano in onda la loro “ronda” etnica. Fa niente che i dati ufficiali (ma per loro esistono solo i sentimenti social, ovviamente) dicano che solo il 7% delle abitazioni è abitato, regolarmente, da cittadini stranieri). A Marco Lisei e Galeazzo Bignami interessa versare per bene tutto il liquido seminale della loro propaganda. Peccato che il loro patetico show violi la legge e così quando l’avvocata Cathy La Torre presenta un esposto al garante della privacy i due energumeni diventano pecorelle, cominciano a dire di non avere paura, poi hanno paura, cancellano il video e scompaiono. Ovviamente si lamentano dei “poteri forti”, ovvero la legge italiana. Studiate.

Giorgia Meloni è la segretaria di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni fa politica da sempre, ha votato la legge Fornero, il governo Monti, Ruby nipote di Mubarak e altri colpi da fuoriclasse del genere. La trasmissione Report manda in onda un servizio in cui si mostra il meccanismo di propaganda social anche di Fratelli d’Italia, supportato da numeri e analisi. Giorgia Meloni dice che non è vero. La redazione di Report risponde: benissimo, se non è vero allora ci denunci così facciamo decidere a un giudice la credibilità del nostro servizio. Giorgia Meloni dice che denuncia, poi ci ripensa, no non denuncia. Scappa. Per giustificarsi aggiunge che non denuncia Report perché altrimenti perderebbe e dovrebbe pagare la Rai, quindi lo fa per non pesare sui cittadini. Che buon cuore. Peccato che la responsabilità penale sia personale e in caso di (molto dubbia) condanna in tribunale sarebbero gli autori del servizio a dover pagare. Ma Giorgia Meloni finge di non saperlo. Studiate.

La conclusione è sempre la stessa: poi scappano. Perché per loro le idee sono semplicemente dei vessilli da issare al massimo per un paio di giorni per sostenere un po’ di retorica. Tutto qui. La consistenza delle loro idee scade come lo yogurt. Per questo si stupiscono quando qualcuno gliene chiede conto.

Intanto in Val di Susa una 73enne decide di farsi il carcere, rinunciando alle pene alternative, per difendere le proprie idee.

Scova le differenze.

Buon mercoledì.