Rosario sognava di aprire a Scampia una casa editrice «creando occasioni per i giovani e facendo impresa». Da allora, assieme a Maddalena Stornaiuolo, attrice ed energica compagna di vita e di “scorribande”, di imprese ne ha fatte tante.

Aveva poco più di vent’anni Rosario Esposito La Rossa la prima volta che lo abbiamo incontrato al Gridas, il centro sociale simbolo della resistenza “creativa” di Scampia. Era il 2009 e aveva appena ricevuto il premio “Giancarlo Siani” per il suo primo libro, Al di là della neve, raccolta di racconti dedicata ad Antonio Landieri, il cugino ucciso “per sbaglio” e da poco riconosciuto vittima innocente di camorra.

Rosario sognava di aprire a Scampia una casa editrice «creando occasioni per i giovani e facendo impresa». Da allora, assieme a Maddalena Stornaiuolo, attrice ed energica compagna di vita e di “scorribande”, di imprese ne ha fatte tante. La squadra di calcio dell’Arci Scampia (lui è l’allenatore dei “pulcini”), che conta oltre 600 iscritti e ha i pannelli solari sugli spogliatoi. La casa editrice Marotta & Cafiero, ricevuta in dono con tutto il suo catalogo dai precedenti proprietari e diventata in breve tempo un punto di riferimento per qualità dei contenuti e dei “contenitori”  (i libri, in creative commons, sono in carta riciclata e l’inchiostro è ecologico).

Poi la compagnia teatrale Vodisca (sigla che sta per “Voci di Scampia”), lanciatissima in produzioni di qualità: il prossimo spettacolo sui “clan a tavola” è tratto dal libro di Peppe Ruggiero. E ancora: gli orti urbani – 2,5 ettati che Rosario si augura diventino «l’orto comune della città» – e le Fattorie Vodisca, progetto di agricoltura sociale nel quartiere Chiaiano. Infine le libreria di Scampia («una scommessa che attende l’arrivo del polo universitario») e del teatro Bellini, e l’etichetta discografica che ha lanciato in un anno di vita sette cd e un vinile.

Tutto con un unico filo conduttore: «Facciamo “resistenza” intesa come tenace volontà di rimanere e riprenderci il territorio, rendendolo produttivo di occasioni per i giovani e di valori positivi. Vogliamo cambiare l’immagine di Scampia dimostrando che ce ne sono tutti i presupposti. Noi qui abbiamo comprato casa: ci crediamo». Un lavoro tutt’altro che solitario: «Nel 2010 eravamo in due – commenta il giovane editore -, ora siamo più di 20». E non si fermano. Il prossimo obiettivo è creare un “hub” presso il centro polifunzionale di Piscinola: «Ristruttureremo a nostre spese uno spazio di 400 metri quadrati chiusi dall’81. Il nostro “made in Scampia” ha bisogno di spazio».

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