Le principali notizie di oggi. In primo piano la mattinata di terrore a Palazzo di Giustizia di Milano. Tre i morti e due feriti vittime di Claudio Giardiello, 57 anni, imputato per bancarotta fraudolenta.

Mattinata di terrore a Palazzo di Giustizia di Milano. Tre i morti e due feriti. Tra le vittime l’ex giudice fallimentare Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Claris Appiani, 37 anni, Giorgio Erba, coimputato dell’assassino Claudio Giardiello, 57 anni, imputato per bancarotta fraudolenta, che è stato catturato a Vimercate dopo una fuga in moto. «Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato» ha detto ai carabinieri. Sarebbe entrato da un ingresso laterale riservato a giudici e avvocati, non dotato di metal detector, esibendo un tesserino falso.

Renzi: fiducia in De Gennaro. Il presidente del Consiglio ha confermato la fiducia nel presidente di Finmeccanica, contestato dopo la sentenza della Corte di Strasburgo che ha condannato l’Italia due volte, per le violenze alla scuola Diaz durante il G8 (quando De Gennaro era capo della Polizia) e per la mancanza del reato di tortura. «Mi piacerebbe che un giorno quando si parla di responsabilità si parlasse anche di responsabilità della politica. E’ facile attribuire responsabilità alle forze dell’ordine e ai manifestanti», ha detto Renzi.

Claudio De Vincenti è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio al posto di Graziano Delrio, oggi ministro delle Infrastrutture. Romano, classe 1948, professore di economia alla Sapienza, collaboratore della voce.info di Tito Boeri, De Vincenti era viceministro dello Sviluppo economico, dal governo Monti all’attuale.

Teheran non intende firmare l’accordo sul suo programma nucleare, a meno che tutte le sanzioni economiche non siano revocate immediatamente. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani. Subito dopo è intervenuto anche la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, secondo cui l’intesa raggiunta a Losanna sul nucleare il 2 aprile non è vincolante.

#147notjustanumber, per non dimenticare le vittime del Kenya. Un hashtag per ricordare gli studenti uccisi nell’attentato a Garissa. L’obiettivo: ricostruire e raccontare con una foto, un nome o un dettaglio chi erano i giovani che hanno perso la vita. Perché la strage non resti solo un numero di morti.