Siamo andati a Parigi, a tre mesi dall’attentato di Charlie Hebdo e abbiamo parlato con la giovane giornalista, sociologa delle religioni franco marocchina che si è salvata per un semplice caso. Non era andata in redazione quella mattina, era a Casablanca per cercare casa. Voleva tornare a casa, era stanca. L’Is ha “l’obbligo” di ucciderla, perché ha offeso Maometto, ma lei è talmente arrabbiata che non riesce neanche ad avere paura.

Questo è un numero speciale per noi di Left. Abbiamo immaginato  e poi realizzato ogni singola pagina, contenuto e forma.

Siamo andati a Parigi, a tre mesi dall’attentato di Charlie Hebdo e abbiamo parlato con la giovane giornalista, sociologa delle religioni franco marocchina che si è salvata per un semplice caso. Non era andata in redazione quella mattina, era a Casablanca per cercare casa. Voleva tornare a casa, era stanca. L’Is ha “l’obbligo” di ucciderla, perché ha offeso Maometto, ma lei è talmente arrabbiata che non riesce neanche ad  avere paura.

E poi siamo andati in giro per il Paese, abbiamo cercato di capire se fuori dal mainstream del Pd c’è vita, abbiamo intervistato il sindaco di Bogliasco, Luca Pastorino uscito di recente dal partito di Renzi, che si è candidato in Liguria contro Raffaella Paita alzando polveroni di polemiche inutili; siamo andati in una scuola di periferia dove nonostante “La vera scuola” fatta di pioggia dentro e servizi inutilizzabili, la didattica si fa “eccellenza”.

Abbiamo chiesto a Gherardo Colombo, uno dei tre magistrati simbolo di Mani pulite autore di un libro coraggioso e bello Lettera a un figlio su Mani pulite, di spiegare la corruzione a una bambina di dieci anni. Vi abbiamo raccontato il calcio di sinistra e abbiamo affidato quattro pagine al graphic journalism di Francesca Zoni.

Ci siamo chiesti chi siano le migliaia di foreign fighters, combattenti volontari, che ogni giorno partono per andare a combattere l’Is, armati sino ai denti. E abbiamo chiesto a un’economista il profilo del signor No d’Europa, il finanzminister della Merkel, Wolfgang Schauble. L’uomo forte dell’austerity, quello che si è rifiutato persino di dare il proprio numero di telefono al suo collega greco, Yanis Varoufakis.

Perla di questo numero è anche il racconto fantastico, ma non troppo, di Claudia Vago che immagina un mondo nel quale Facebook ha divorato tutto. Tutto lo spazio vitale del web e dell’informazione fino a farsi Stato e a dichiarare guerra allo Stato.  Ma anche Albert Einstein e la teoria della relatività generale nel suo centenario, Luciano Bianciardi e la musica con Lady Pink Floyd. Leggeteci e raccontateci cosa vi sembra. Vi aspettiamo.

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