Dopo la grande manifestazione del 5 maggio, la prima unitaria dopo sette anni, con 500mila manifestanti sparsi in tutta Italia, i sindacati hanno chiesto un incontro al governo, ma per ora nulla di fatto.

«Così il ddl Buona scuola è inaccettabile. Va bene la disponibilità del Pd a sentirci, ma noi vogliamo parlare con il governo e vogliamo parlare di merito, perché per ora i nodi cruciali rimangono irrisolti», afferma Mimmo Pantaleo, segretario nazionale Cgil scuola, appena uscito oggi pomeriggio dall’incontro al Nazareno.

Era insieme ai segretari Susanna Camusso, Anna Maria Furlan (Cils) e Carmelo Barbagallo (Uil) e ai rappresentanti dello Snals e di Gilda. Ad attendere i rappresentanti sindacali c’erano il presidente del Pd Matteo Orfini, il vice segretario Lorenzo Guerini e la responsabile nazionale scuola Francesca Puglisi. «Apprezziamo gli sforzi di una parte del Pd che è favorevole a cambiare il ddl, ma a noi non ci basta, vogliamo essere ricevuti dal governo», continua Pantaleo.

Dopo la grande manifestazione del 5 maggio, la prima unitaria dopo sette anni, con 500mila manifestanti sparsi in tutta Italia, i sindacati hanno chiesto un incontro al governo, ma per ora nulla di fatto. Quali sono gli obiettivi della mobilitazione? Semplice: «un decreto per la stabilizzazione dei precari, e tempi più distesi per discutere dei nodi cruciali, tra cui i poteri “speciali” del dirigente scolastico, compresa la chiamata diretta». Intanto la mobilitazione continua con assemblee nelle scuole. E il blocco degli scrutini? «Non lo escludo, se non ci daranno risposte», conclude Pantaleo.

Nelle stesse ore in cui il Pd incontrava i sindacati, in rete si è accesa ancor di più la campagna di boicottaggio del partito democratico alle prossime elezioni regionali. E stavolta il voto dei prof è un non-voto.

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