La storie di Gianluca Peciola, consigliere di Sel al comune di Roma e Fabio Fucci attuale sindaco del Movimento Cinque Stelle a Pomezia sono stati il problema di Salvatore Buzzi. Proprio così. In un paese corrotto fino al midollo, l'onestà e l'etica pubblica sono merce rara e dovrebbero anche far notizia a differenza di un paese normale in cui l'etica pubblica però è alla base della politica.

La storie di Gianluca Peciola, consigliere di Sel al comune di Roma e Fabio Fucci attuale sindaco del Movimento Cinque Stelle a Pomezia sono stati il problema di Salvatore Buzzi. Proprio così. In un paese corrotto fino al midollo, l’onestà e l’etica pubblica sono merce rara e dovrebbero anche far notizia a differenza di un paese normale in cui l’etica pubblica però è alla base della politica. Uso il condizionale perchè Gianluca Peciola è finito nel tritacarne del “Messaggero” nei tanti nomi della “merda capitale” senza distinguo e di Fabio Fucci sindaco di Pomezia non bisogna nemmeno menzionarlo nonostante gli ultimi anni di scandali e corruzione del comune di Pomezia.

In un articolo del 2008, Tina Anselmi scrisse: “Anch’io ho vissuto la stagione infelice di tangentopoli, e in quegli anni mi sono battuta a viso scoperto perché non si cadesse nel facile qualunquismo del: così fan tutti. Vorrei pregare le persone per bene di ribellarsi a questo luogo comune scellerato: chi ha le mani pulite, chi ha la coscienza a posto, pretende, ottiene, i distinguo”.

Gianluca Peciola e Fabio Fucci, di due differenti estrazioni politiche e storie, vengono accomunati in uno strano disegno da Salvatore Buzzi come due persone che danno problemi, due “scassaminchia” che ostacolano gli interessi della “squadra” e delle cooperative. Dovrebbe essere compito del giornalismo sottolineare i distinguo, dare voce ai distinguo e tutelare le persone oneste che in politica ci sono e hanno deciso di ribellarsi ad un sistema melmoso di mafia e corruzione che sta devastando il paese.

Salvatore Buzzi, tra l’altro, informava Francesco Ferrara che i debiti fuori bilancio potevano essere calendarizzati nei lavori dell’Assemblea Capitolina. Ferrara, felice della bella notizia, gli domandava cosa “devo fare”. Buzzi si assumeva l’onere di provvedere a tutto ma Ferrara aggiungeva: “tu dimmi se devo fa’ qualcosa se qualcuno caca il cazzo”. Buzzi precisava: “no, io e te stiamo sullo stesso cavallo, no?” aggiungendo che l’unico che poteva dare fastidio era Gianluca Peciola (Presidente del gruppo consiliare di Sinistra e Libertà di Roma Capitale, ndr.)

Salvatore Buzzi  in una intercettazione spiegando la situazione del comune di Pomezia ad un interlocutore sosteneva che non avrebbero goduto di alcuna protezione politica e non avrebbero potuto condizionare nulla, sottolineando che il sindaco di Pomezia è persona incorruttibile. In sostanza, a Pomezia non ci sarebbe stata alcuna possibilità per le coop di gestire strutture locali trasformate in centri di accoglienza e questo per colpa dell’amministrazione di Fabio Fucci, sindaco di 36 anni che si candidò proprio per ottenere un rinnovamento nel comune di Pomezia coinvolto in vicende giudiziarie di corruzione e infiltrazioni mafiose.

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