Dopo la legalizzazione dell'Uruguay, anche il Cile si incammina verso la depenalizzazione della marijuana. Negli Stati Uniti il mercato legale ha un valore di tre miliardi di dollari.

Il Cile si aggiunge alla lista dei Paesi che ha scelto di depenalizzare l’uso della marijuana. O meglio, la Camera del Paese latinoamericano ha approvato a grande maggioranza una proposta di legge che consente la coltivazione dell’erba fino a sei piante. Il testo dovrà ora passare all’esame del Senato. Ad oggi i cileni che vengono sorpresi a coltivare o trasportare marijuana rischiano fino a 15 anni di carcere. Come negli Stati Uniti, un primo passaggio nella direzione della depenalizzazione è stato rappresentato dalla scelta di consentire l’uso terapeutico. Il comune di Santiago aveva ottenuto l’approvazione per coltivare e distribuire marijuana medica. La notizia sta anche nel fatto che il Cile è uno dei Paesi tradizionalmente più conservatori del continente.

Il primo paese a compiere una scelta in questa direzione era stato l’Uruguay del presidente Pepe Mujica, che ha legalizzato e non solo depenalizzato l’uso di marijuana, seguito dalla Jamaica. In Europa la Repubblica Ceca consente la coltivazione fino a cinque piante e l’Olanda è da decenni – sebbene di recente con un aumento delle restrizioni per i non residenti – il luogo del turismo da droghe leggere. In generale, l’opinione mondiale in materia sta rapidamente cambiando e molti Paesi stanno prendendo in considerazione l’ipotesi.

Nel 2012, negli Stati Uniti, il Colorado e lo Stato di Washington hanno votato “Si” a dei referendum che hanno deciso per la legalizzazione dell’uso di cannabis “a scopo ricreativo”. In particolare nel primo dei due Stati, dove la legalizzazione è entrata in vigore prima, c’è un piccolo boom dell’industria dell’erba (negozi, coltivatori, accessori). Negli anni successivi l’uso ricreativo viene consentito per legge anche in Oregon, Alaska e nel distretto di Washington DC (la capitale federale). Circa 20 Stati consentono l’uso a scopo medico, mentre quattro ne hanno depenalizzato l’uso, ma non hanno legalizzato. La figura qui sotto (Pew Research Centre) indica come anche negli States, la patria della “War on drugs”, resa più dura a partire dalla presidenza di Bush senior, l’opinione in materia di legalizzazione sia cambiata rapidamente in tutti i settori della società.


Secondo ArcView Market Research (una impresa che mette in contatto produttori e potenziali investitori nel settore, come si trattasse di gelati o automobili) il mercato legale della marijuana negli Stati Uniti si aggira già intorno ai 3 miliardi di dollari l’anno, con una crescita del 74% tra 2013 e 2014.

Anche il Messico sta pensando ad introdurre qualche forma di legalizzazione come strumento per ridimensionare i cartelli di narcotrafficanti. Anche negli Stati Uniti la depenalizzazione viene vista come uno strumento per ridurre drasticamente la popolazione carceraria. Negli Stati dove l’uso ricreativo è consentito non si sono verificati problemi sociali ed è aumentato il gettito fiscale: sulla marijuana, come sull’alcool, le tasse sono molto alte.