Il partito "destrinistra" del premier nel saggio di Nadia Urbinati, Vincenzo Visco sul tema dell'abolizione delle tasse sulla casa e poi Jeremy Corbyn, Podemos, una splendida abbazia nel frusinate che rischia l'abbandono e le ultime novità in materia di ricerca sulla cannabis. Ecco Left numero 36

Ma quale partito della Nazione, quello di Matteo Renzi è una partito “destrinistra” in cui destra e sinistra si mischiano, in un vortice di tattiche astute, pur di ottenere voti, come dimostra l’annuncio dell’abolizione della tassa sulla casa. Al nuovo corso impresso al Pd Left dedica la sua storia di copertina partendo da un saggio della politologa Nadia Urbinati che scrive: «Come in una chiesa senza più fede e fedeli, il partito-totale di oggi assomiglia a un involucro vuoto (anche di iscritti) riempito da un partito che è solo e soltanto un Partito-pigliatutto».

E così si dimostra la scelta ideologica di togliere l’Imu, nell’ottica di una politica fiscale «che potrebbe essere fatta da un partito di destra». Left ha voluto approfondire il tema della politica fiscale con una lunga intervista a Vincenzo Visco. Quella del premier «è una linea sbagliata», afferma l’ex ministro delle Finanze del governo Prodi, D’Alema e Amato che fin dall’inizio si è detto contrario alla proposta di Renzi. «La cosa che più mi preoccupa del premier è l’assoluta inconsapevolezza della complessità del sistema fiscale», conclude l’ex ministro che concorda con Urbinati: «Io penso che Renzi sia uno che cerca in ogni modo di ottenere consensi, l’anno prossimo ci sono le amministrative e per quelle vuole dare un segnale».

In Società Left indaga sui fermenti e maldipancia tra i partiti. Ncd sempre più nel guado, tra la trattativa sull’Italicum, il tema delle alleanze e il voto al Senato; Sel in cui Elettra Deiana non risparmia critiche a Vendola, il Movimento cinque stelle dove nonostante quello che dichiara Alessandro Di Battista è in atto una metamorfosi. Infine, Stefano Fassina, racconta dell’incontro della sinistra europea a Parigi con Varoufakis, Mélenchon e Lafontaine, e spiega cosa sia e a cosa serva il piano B che contempla una possibile uscita dall’euro. In primo luogo ad evitare ricatti. E ancora: un reportage da una fabbrica chiusa (la Rimaflow) che è passata dalla produzione di tubi al limoncello, l’abbazia di Trivulzi (Frosinone) in stato di abbandono e l’odissea delle piste ciclabili a Roma grazie alle uscite del nuovo assessore Pd Esposito.

Negli Esteri Umberto De Giovannangeli racconta il regime eritreo, che dal Paese africano, oltre che dalla Siria, arrivano una parte cospicua dei richiedenti asilo sulle nostre coste. Ha appena vinto le primarie del Labour in Gran Bretagna, e Left non può non approfondire il personaggio Jeremy Corbyn.  E ancora: il punto sulle elezioni in Catalogna dove Podemos spera in un nuovo colpaccio e due reportage: dal Kosovo, Paese ancora diviso tra due popoli e dall’isola di Giava dove nelle miniere di zolfo il lavoro è disumano.

Apre la Cultura un’ampia intervista allo scrittore argentino Marcelo Figueras che ha appena pubblicato per L’Asino d’oro il romanzo Aquarium, una storia d’amore «insensata» che si svolge in Palestina. Infine, i diari della Grande Guerra che riscrivono la storia e per la scienza, le ultime novità della ricerca sugli effetti della cannabis.