I 12 Stati del Pacifico hanno raggiunto un accordo sul Trattato di commercio. Mentre in Europa 3 milioni di persone hanno firmato contro il TTIP

Tre milioni di cittadini europei hanno firmato per dire “stop” all’accordo di libero scambio e investimenti tra Unione Europea e Stati Uniti: il Transatlantic trade and investment partnership, il Ttip. Ma anche al trattato di libero scambio e investimenti tra Canada e Unione Europea. Intanto Obama porta a casa l’altro super-trattato commerciale, quello transpacifico, che vale da solo il 40% dell’economia mondiale. Per liberalizzare un altro 50% del Pil mondiale (naturalmente Usa e Canada sono conteggiati in entrambi i casi), il ponte da fare è quello sull’Atlantico, quello con l’Unione europea, il Ttip appunto. E una volta incassato il successo, ci sono serie possibilità che gli States decidano di dedicarsi anima e corpo.

TPP Export Graphic

Dati della commissione Finanze del Senato Usa

Barack Obama – questa mattina, 5 ottobre – ha portato a casa l’intesa di libero commercio del Pacifico, quella che coinvolge i suoi Stati Uniti e altri undici Paesi: Giappone, Australia, Brunei, Canada, Cile, Malaysia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Il Trans-Pacific Partnership Tpp, Trattato di libero commercio e investimenti transpacifico. Dopo anni di negoziati, quindi, è giunta a termine l’intesa che riguarda il 40% dell’economia mondiale. Una vittoria per Obama, che aveva messo questo trattato al centro del suo secondo mandato. Manca solo un piccolissimo passo, il vaglio del Congresso, dopo di che gli Stati Uniti potranno il più grande accordo commerciale concluso dai tempi del Nafta, l’area di scambio del Nordamerica entrata in vigore nel 1994.

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La mobilitazione. Dal 10 al 17 ottobre, la Settimana europea

Se i Grandi procedono, gli oppositori incalzano. All’indomani delle tre milioni di firme raccolte – la campagna è chiusa ufficialmente il 6 ottobre – l’Iniziativa autorganizzata dei Cittadini Europei rilancia e indice, in tutta Europa, la Settimana europea di mobilitazione: dal 10 al 17 ottobre. Sabato 10 sarà una giornata di eventi delocalizzati in gran parte dell’Unione, la più grande delle manifestazioni è attesa a Berlino. Anche in Italia si terranno numerose iniziative e il calendario è in continuo aggiornamento. Dal 15 al 17 ottobre a Bruxelles – in occasione del Vertice europeo – scenderanno in piazza i movimenti che si battono contro il Ttip e quelli contro l’austerità. Anche negli Stati Uniti si protesterà,  il 14 ottobre con una giornata d’azione sull’impatto dei cambiamenti climatici.

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