Negli ultimi cinque giorni delle operazioni di soccorso nelle città devastate dalla tremenda colata di fango, sono stati ritrovati 6 corpi, mentre 22 invece è il numero delle persone ancora disperse. È uno dei peggiori disastri minerari nella storia del Brasile.

La disperazione presto si è trasformata in rabbia. È così che dopo il crollo della diga mineraria di proprietà della Vale SA, nel Minas Gerais brasiliano, i parenti delle vittime e gli sfollati hanno iniziato a protestare chiedendo l’istituzione di un nuovo regolamento per gli scavi e le ricerche minerarie. Un regolamento che, prima di tutto, tuteli la sicurezza dei lavoratori e riduca l’impatto ambientale. La richiesta di norme più restrettive e severe per il codice minerario ha spinto quindi Vale SA, il colosso dell’estrazione del ferro, accusato del disastro, ad impegnarsi nell’ aiuto delle famiglie in lutto e nel contenimento dell’impatto ambientale.

Negli ultimi cinque giorni delle operazioni di soccorso nelle città devastate dalla tremenda colata di fango, sono stati ritrovati 6 corpi, mentre 22 invece è il numero delle persone ancora disperse. Le cifre fanno del crollo della diga e della valanga di fango che si è abbattuta principalmente sul paesino di Bento Rodrigues, uno dei peggiori disastri minerari nella storia del Brasile. Dopo quasi una settimana le speranze dei soccorritori di ritrovare ancora qualcuno in vita sono sempre meno.

La tragedia si è verificata in un distretto nel Sud Ovest del Brasile, ricco di minerali, dove a causa del rischio di nuovi crolli centinaia di residenti sono stati evacuati dalle loro case. I pm al momento indagano sulle cause, ancora ignote, del crollo e al momento circa 750 persone sono senza tetto.

Le immagini dopo il disastro

 

 

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