Anche George Clooney si scaglia contro l'Academy "dei bianchi" per l'esclusione dalle nomination di attori e registi neri e più in generale delle minoranze.

Anche George Clooney si scaglia contro l’Academy “dei bianchi” per l’esclusione dalle nomination di attori e registi neri e più in generale delle minoranze. A rappresentare i Latini per esempio c’è solo il solito Alejandro González Iñárritu. Contro gli #OscarSoWhite (questo l’hashtag di protesta lanciato dal raggiata Spike Lee) anche la giovane attrice Lupita Nyong’o, protagonista di Star Wars, e vincitrice dell’Academy nel 2014 come attrice non protagonista per 12 anni schiavo. Al magazine Variety Clooney, vincitore di cinque Golden Globe e due Oscar, ha dichiarato: «Dieci anni fa si faceva un lavoro migliore. Pensate solo a quanti afro-americani venivano nominati. Credo che la questione da porre adesso sia: quante possibilità esistono oggi per le minoranze di lavorare in film di qualità?». La risposta sembra essere: molto poche.
A infiammare la polemica anche i dati, risalenti al 2012, di una ricerca fatta dal Los Angeles Times che ha rivelato che lo squilibrio fra bianchi e neri è presente fra gli stessi membri dell’Academy che votano le nominations. Ecco l’infografica.

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(innografia realizzata da Giorgia Furlan)

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