L'artista si fa fotografare sulla spiaggia di Lesbos, in Svezia una gang distribuisce volantini che incitano alle aggressioni nei confronti dei rifugiati. E la ministra del lavoro tedesca (socialdemocratica) spiega: chi non si integra non merita il welfare

Dopo essere stato a Lesbos per fotografare e portare un po’ di solidarietà ai rifugiati che sbarcano ed aver chiuso la sua mostra a Copenhagen in anticipo per protestare contro la legge sulla confisca dei beni ai rifugiati, Ai Wei Wei ha diffuso ieri lo scatto qui sopra per ricordare Aylan Kurdi. L’artista cinese continua a fare notizia sui rifugiati. Un bene, in un Europa che sembra aver dimenticato la sua storia.Questo quanto detto dall’artista a The Guardian

«I miei momenti con i profughi negli ultimi mesi sono stati intensi. Ho visto migliaia di bambini, donne incinte, vecchie signore, un ragazzo con un braccio solo. Non hanno niente, a piedi nudi, nel freddo, devono attraversare la spiaggia rocciosa. Allora quando è venuta la notizia dalla Danimarca mi ha fatto infuriare. Il modo in cui posso protestare è prelevare i miei lavori da quel paese. È molto semplice e simbolico – non posso coesistere, non riesco a stare di fronte a queste persone, e vedere queste politiche. Si tratta di un atto personale, molto semplice; un artista non cerca solo di guardare gli eventi, ma di agire, e ho preso questa decisione spontaneamente».

Il ministro del lavoro tedesco ha dichiarato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung” che i rifugiati che non si integrano dovrebbero vedersi ridotte le prestazioni di welfare. Il ministro, che è anche responsabile degli affari sociali, ha detto che i pagamenti dovrebbero dipendere dall’apprendimento della lingua tedesca. «Chi viene qui per cercare rifugio e cominciare una nuova vita deve rispettare le nostre regole e valori», ha scritto la rappresentante socialdemocratica. Non è un concetto sbagliato in assoluto, fatta salva la minaccia: se uno è un anziano di un villaggio remoto della Siria quanto tempo ha per imparare il tedesco? È sbagliato il momento per dirlo.Sempre dalla Germania arriva la notizia che una ragazza di 13 anni russo-tedesca che lo scorso 11 gennaio aveva denunciato uno stupro da parte di una banda di mediorientali aveva mentito. Nel frattempo erano andate in scena proteste del Cremlino e proteste di piazza della comunità russofona in Germania. E l’estrema destra aveva minacciato sfaceli. La denuncia è indicativa di un clima: hai un problema a scuola? Denuncia un migrante.

Venerdì a Stoccolma un centinaio di persone sono scese in strada mascherate a diffondere volantini che invitano la gente ad attaccare gli immigrati e i richiedenti asilo. Alcuni tra questi  indossavano abiti neri e maschere. Un uomo è stato arrestato per aver dato un pugno a un agente di polizia in borghese. La polizia sapeva della manifestazione ed era accorsa in massa. Ieri c’è stata una manifestazione di protesta contro questi xenofobi.

Le tensioni di venerdì sono l’ultimo episodio di una serie di incidenti che coinvolgono gli immigrati in Svezia. La settimana scorsa un richiedente asilo ha accoltellato a morte un’operatrice di un centro di accoglienza e la cosa ha provocato l’irrigidimento delle autorità svedesi, fino ad annunciare la possibilità dell’espulsione per decine di migliaia di persone.

Sempre sabato a Dover, porto da cui partono i traghetti per la Francia e nei pressi del tunnel sottomarino che collega il Regno Unito con l’Europa continentale, sono scoppiati violenti scontri tra gruppi di estrema destra e anti-razzisti.La polizia Kent ha detto che una persona ha subito un braccio rotto e altri cinque riportato ferite lievi, e tre persone sono state arrestate.
Più di 20 armi sono state sequestrate, tra cui un coltello, pugni di ferro, bastoni e pezzi di legno, martelli e mattoni, ha detto la polizia.