Fino al 5 maggio 2016 presso il WSP di Roma la mostra “Fragile”, che racconta di una guerra fratricida che ha trasformato tutto in polvere, disgregando ogni punto di riferimento di cose e persone

“Dopo aver sperimentato il caos ed il disordine portati dalla guerra la normalità appare un po’ come gli scenari di cartapesta negli studi cinematografici: pensi che è talmente fragile da non poter essere reale”

Fino al 5 maggio 2016 presso il WSP a Roma è possibile vedere la mostra “Fragile”, fotografie di Giorgio Bianchi, a cura di Valeria Fornarelli.
“Fragile” racconta una guerra fratricida che ha trasformato tutto in polvere, disgregando ogni punto di riferimento di cose e persone. E chi è rimasto nel Donbass vive in bilico tra due fuochi: tra il governo di Kiev e le milizie separatiste filorusse. Qui, nell’Est dell’Ucraina, le città e i dintorni di Donetsk, Luhansk e Debaltsevo sono teatro di scontri armati dall’aprile 2014. Dopo aver lasciato sul campo più di 5.000 vittime, la guerra non si arresta e l’Ucraina è nel caos. L’impensabile è realtà e l’assurdo è quotidianità. Fragile è ciò che si vede e ciò che ci si aspetta.
Fragile è la vita dei combattenti e dei civili.
Fragile è la tregua e la “normalità” a cui ambiscono gli uomini.

Immagine in evidenza: © Giorgio Bianchi. All’interno di un edificio abbandonato dopo i combattimenti a Debaltsevo