Scontri fra polizia e centri sociali a Bologna, dove i militanti protestavano contro il comizio xenofobo di Salvini in piazza Maggiore."Quando avremo finito con le ruspe coi campi rom, cominceremo coi centri sociali", ha commentato il leader leghista , che ha rinunciato subito al bavaglio indossato per dimostrare il suo dissenso verso la decisione del questore che non gli aveva permesso di fare il comizio in piazza Verdi. Per sostenere la candidata leghista Lucia Borgonzoni, Salvini ha sfoderato un cartello con scritto "liberiamo Bologna". "Sono 50 sfigati che dovrebbero essere rieducati con le buone maniere come facevano i loro amichetti in Unione Sovietica - ha detto a proposito dei militanti dei centri sociali -, la cosa indegna è l'atteggiamento del sindaco Virginio Merola, imbarazzante, vogliamo mandarlo a casa. La provocazione non è che alcuni bolognesi vogliano andare in piazza Verdi, ma che Merola tolleri e coccoli queste persone". Questo il tenore dell'intervento bolognese che ha avuto una ulteriore escalation nel Comune di Portamaggiore. “Vogliamo che Portomaggiore torni ai portuensi”, con questo grido dil segretario regionale Lega nord Gianluca Vinci ha introdotto il comizio di Salvini in una piazza Umberto I di curiosi e di sostenitori del candidato leghista Gianluca Lombardi, in corsa per la poltrona di sindaco di Portomaggiore. Dopo gli strali e le minacce a rom e ai centri sociali Salvini se la prende con la festa della Repubblica: “Cosa c’è da festeggiare in questa repubblica invasa e disoccupata?”. Poi l'affondo razzista parlando di centri di accoglienza con tono ringhioso: “ospitano perlopiù ventenni in salute che sanno solo lamentarsi del trattamento ricevuto”. La ricetta di Salvini per far uscire l'Italia dalla crisi? Ha il sapore delle soluzioni ducesche, mascherate con il nuovo linguaggio del marketing: “Lo dia ai suoi figli, Renzi, l’olio della Tunisia io sarò sempre a sostegno del made in Italy. I politici del Pd sono al servizio di altri poteri, vogliono trasformare l’Italia in un grande supermarket dove si possono comprare prodotti provenienti da tutto il mondo”. Una "rivoluzione" deve essere prevista anche per l’assegnazione delle case popolari: da privilegiare sono solo i cittadini italiani. Pacchi di pasta e case popolari in perfetto stile "novecentesco": “Nei comuni dove c’è la Lega nord se c’è solo una casa da assegnare, questa va agli italiani che hanno contribuito da tutta la vita”. Ma non basta. Dopo la demagogia più retriva, si passa alle fantasticherie su un'Italia bucolica che non esiste, dove gli immigrati ci toglirebbero il pane della bocca pescando nei nostri fiumi (inquinati): "Non sono italiani quelli che stanno depredando i nostri fiumi, parlando della pesca di frodo. Poi i selfie egli autografi per gli acquirenti del suo suo libro “secondo Matteo”.

Scontri fra polizia e centri sociali a Bologna, dove i militanti protestavano contro il comizio xenofobo di Salvini in piazza Maggiore.”Quando avremo finito con le ruspe coi campi rom, cominceremo coi centri sociali”, ha commentato il leader leghista , che ha rinunciato subito al bavaglio indossato per dimostrare il suo dissenso verso la decisione del questore che non gli aveva permesso di fare il comizio in piazza Verdi. Per sostenere la candidata leghista Lucia Borgonzoni, Salvini ha sfoderato un cartello con scritto “liberiamo Bologna”. “Sono 50 sfigati che dovrebbero essere rieducati con le buone maniere come facevano i loro amichetti in Unione Sovietica – ha detto a proposito dei militanti dei centri sociali -, la cosa indegna è l’atteggiamento del sindaco Virginio Merola, imbarazzante, vogliamo mandarlo a casa. La provocazione non è che alcuni bolognesi vogliano andare in piazza Verdi, ma che Merola tolleri e coccoli queste persone”. Questo il tenore dell’intervento bolognese che ha avuto una ulteriore escalation nel Comune di Portamaggiore.
“Vogliamo che Portomaggiore torni ai portuensi”, con questo grido dil segretario regionale Lega nord Gianluca Vinci ha introdotto il comizio di Salvini in una piazza Umberto I di curiosi e di sostenitori del candidato leghista Gianluca Lombardi, in corsa per la poltrona di sindaco di Portomaggiore. Dopo gli strali e le minacce a rom e ai centri sociali Salvini se la prende con la festa della Repubblica: “Cosa c’è da festeggiare in questa repubblica invasa e disoccupata?”. Poi l’affondo razzista parlando di centri di accoglienza con tono ringhioso: “ospitano perlopiù ventenni in salute che sanno solo lamentarsi del trattamento ricevuto”.

La ricetta di Salvini per far uscire l’Italia dalla crisi? Ha il sapore delle soluzioni ducesche, mascherate con il nuovo linguaggio del marketing: “Lo dia ai suoi figli, Renzi, l’olio della Tunisia io sarò sempre a sostegno del made in Italy. I politici del Pd sono al servizio di altri poteri, vogliono trasformare l’Italia in un grande supermarket dove si possono comprare prodotti provenienti da tutto il mondo”.
Una “rivoluzione” deve essere prevista anche per l’assegnazione delle case popolari: da privilegiare sono solo i cittadini italiani. Pacchi di pasta e case popolari in perfetto stile “novecentesco”: “Nei comuni dove c’è la Lega nord se c’è solo una casa da assegnare, questa va agli italiani che hanno contribuito da tutta la vita”. Ma non basta. Dopo la demagogia più retriva, si passa alle fantasticherie su un’Italia bucolica che non esiste, dove gli immigrati ci toglirebbero il pane della bocca pescando nei nostri fiumi (inquinati): “Non sono italiani quelli che stanno depredando i nostri fiumi, parlando della pesca di frodo. Poi i selfie egli autografi per gli acquirenti del suo suo libro “secondo Matteo”.