Nell'ambulatorio del medico e musicista dei Tetes de Bois, le mamme italiane e straniere raccontano le favole. «L'ascolto della voce salva i bambini prematuri». A Roma al Teatro Verde spettacolo e merenda

Sulla Casilina a Roma, c’è l’ambulatorio pediatrico di Andrea Satta che oltre ad essere la voce dei Têtes de Bois è anche un medico della Asl. Dal 2009 visita e cura circa mille bambini all’anno, e il suo studio medico è diventato una specie di avamposto. Sul futuro, perché, come dice Andrea, «ho a che fare sempre con coppie giovani e quindi ho davanti l’Italia del domani». Ma il suo ambulatorio è anche un osservatorio che testimonia quanto sia importate l’incontro tra culture diverse. «Sembrano tante belle parole», dice, ma nel suo caso si tratta di un vero e proprio progetto, che continua, appunto da sette anni. Il suo ambulatorio è diventato infatti il luogo dove si incontra la comunità che vive sulla Casilina: italiani, ma anche, per il 40 per cento, stranieri.

Tutto è cominciato quando ad Andrea è venuta l’idea di far raccontare alle madri le fiabe che ascoltavano da bambine. Così nel 2011 ne è nato un libro, Ci sarà una volta, (Infinitoedizioni) e adesso, dopo che Massimo Bray si è innamorato del progetto – racconta Andrea – è stato pubblicato un secondo volume per Treccani, Mamma quante storie, con le illustrazioni di Sergio Staino e Fabio Magnasciutti. Ne è nato anche un tour, Mamme narranti – Ci sarà una volta in tour, grazie alla vittoria di un piccolo bando del Mibact che si chiama Migrarti. Uno spettacolo domani, sabato 18 giugno (ore 17,30) al Teatro Verde a Roma (a due passi dalla stazione di Trastevere).

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«Tanti nodi si possono sciogliere anche attraverso l’ambulatorio. Io sono un pediatra di base convenzionato con l’Asl, non sono un santone che sta in cima alla montagna. Chiunque può venire da me», racconta Andrea che ogni giorno vede 40-50 bambini. Piccoli pazienti, ma anche genitori, nonni: questo è il popolo del suo ambulatorio. «Che non è una parrocchia, non è una sede di un partito, è un luogo dove puoi incontrare persone che hanno problemi come i tuoi, con la parte più bella della vita, visto che ci sono i bambini».

Andrea ripercorre la storia del suo progetto. «Ho provato ad “accendere” ancora di più questo luogo. Mi è venuta l’idea quando una mamma del Marocco mi disse che in otto anni in Italia parlava solo con due amiche, sempre le stesse, e che qualche chiacchiera la faceva solo mentre aspettava in ambulatorio». Ecco allora l’idea, semplice: l’invito a raccontare le fiabe che ascoltavano nei rispettivi Paesi quando erano piccole. Sono venute quindi, le mamme, con biscotti, cous cous, frittatine. Adesso le prenotazioni, estese a tutta la famiglia, arrivano fino a dicembre.
Questa esperienza è stata ripetuta in altre città, come a Napoli, dove con l’associazione Piano terra del Rione Sanità, Andrea Satta si reca una volta al mese. Il pediatra-musicista poi ci tiene a spiegare anche l’aspetto scientifico del raccontare fiabe. «Ci sono ricerche realizzate in Canada e in Francia che dimostrano come nel neonato pretermine (prematuro) l’ascolto della voce materna – io direi meglio l’ascolto di una voce innamorata, perché potrebbe essere anche quella di un padre – in un bambino che nasce prima del tempo, acceleri la maturazione di parametri fisiologici fondamentali, cardiologici e respiratori. Sto parlando di bambini in terapia intensiva che nascono magari dopo 30 settimane invece che a 40». «Se a un bambino pretermine l’ascolto della voce fa così bene, quanto lo può fare a un bambino 3-4 anni?», si chiede Andrea Satta.

Suono, voce, odore, tatto: i bambini riescono a sentire «il calore, la motivazione, il desiderio di prossimità che una voce esprime, regala qualcosa alla vita. Se lo lasci solo il bambino, in quella situazione, può morire».
Se poi il pediatra Satta deve vedersela con culture e tradizioni diverse, anche a proposito di alimentazione, qualcosa di comune invece l’ha scoperta nelle fiabe. Hanno tutte elementi simili, magari cambiano gli animali, ma il senso è sempre quello, vuoi che sia una fiaba africana o una toscana. «È come sdraiarsi su un prato una notte d’estate e guardare le stelle. A me questo come uomo mi fa crescere».

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Il programma

18 giugno, Teatro Verde, (Roma, Circonvallazione Gianicolense 10): dalle ore 17,30 Storie all’improvvisa con Andrea Calabretta, Laboratorio di burattini Storie di carta con il Teatro Verde – ore 18,30 Mamme narranti – musica dal vivo con Têtes de Bois. Ore 19.30  merenda multietnica al tramonto. Tra gli ospiti anche Massimo Bray, Armando Traverso e Fabio Magnasciutti.

Prossimi appuntamenti del tour, che si avvale anche della collaborazione dell’Arci sono: domenica 19 giugno mattina, Mamme Narranti viaggerà su Er Tranvetto Termini/Centocelle  (in occasione del centenario), con favole, musica e burattini. Il 25 giugno Parco della Reggia Borbonica di Quisisana a Castellammare di Stabia con l’Internationale Puppets Museu. E poi Genova, Legnano, Firenze, Lecce, Bari, Ravenna, Cagliari, Crotone, Enna altre città ancora.