Nell'anniversario della strage, l'appello della presidente dell'associazione parenti delle vittime, Daria Bonfietti. Perché le bugie inghiottirono la verità, proprio come quell’aereo, in una normale serata, è sprofondato in fondo al mare

Nel 36esimo anniversario della strage di Ustica , il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «auspica che si riescano a rimuovere le opacità purtroppo  ancora persistenti». Lo ha scritto in un telegramma alla presidente dell’associazione parenti delle vittime, Daria Bonfietti. «È una domanda di giustizia quella che le famiglie rappresentano», sottolinea il presidente. E forte è la domanda di verità che l’associazione non si stanca di rilanciare.  Come si evince da questo intervento di Daria Bonfietti che pubblichiamo di seguito:

Vogliamo arrivare alla piena verità. Questa è la richiesta pressante che ci accompagna in tutte le iniziative per questo 36esimo anniversario della strage di Ustica.
Concludere il cammino verso la verità significa chiarire fino in fondo la dinamica dell’incidente, individuare con precisione gli aerei aggressori e definire le singole specifiche responsabilità.

È la conclusione a cui deve arrivare la magistratura, nella consapevolezza delle difficoltà, della mancanza degli elementi definitivi che, dopo le distruzioni operate dai militari in Italia, ci possono venire soltanto dalla collaborazione internazionale. Ribadiamo dunque che questo deve essere il grande impegno del nostro Governo.

Il 27 giugno 1980, in una normale serata, un aereo civile precipitava nel Tirreno, portando alla morte 81 innocenti cittadini italiani: le bugie inghiottirono la verità, proprio come l’aereo era sprofondato in fondo al mare. Un cedimento strutturale si disse, la tragica ovvietà che gli aerei cadono. E il dolore dei parenti fu avvolto da un colpevole silenzio. Poi le voci di pochi e l’impegno dell’associazione svegliarono le coscienze, seguì una grande mobilitazione dal basso, anche le indagini della Magistratura presero, pur tra difficoltà di ogni tipo, finalmente vigore.
Si arrivò alla Sentenza-ordinanza del Giudice Priore: «L’incidente al DC-9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC-9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un’azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti».

Più di recente le sentenze definitive della Cassazione di Palermo hanno ribadito che il DC9 Itavia è stato abbattuto e hanno condannato il ministero dei Trasporti per non aver salvaguardato la vita dei cittadini, mentre il ministero della Difesa è stato condannato per i tanti comportamenti militari che hanno ostacolato il raggiungimento della verità.
Poi nel 2007 il Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, ha esplicitamente parlato di responsabilità dei francesi per un loro attacco non riuscito a Gheddafi e questa affermazione ha fatto formalmente riaprire le indagini.
Altre attendibili ricostruzioni chiamano in causa gli americani impegnati in una situazione di grande tensione tra Egitto e Libia. In entrambi i casi siamo all’interno di ricostruzioni che rimandano tutte, anche con protagonisti in parte diversi, ad una battaglia in cielo completamente compatibile con la ricostruzione del giudice Priore.

 

La manifestazione nel Giardino della memoria di Bologna

Nel  36° Anniversario,  la strage di Ustica viene ricordata dall’associazione  guidata da Daria Bonfietti che riunisce i parenti delle 81 vittime  della strage con una rassegna che a Bologna parte il 27 giugno e arriva fino al  10 agosto . Nel Giardino della Memoria di via di Saliceto, davanti al Museo per la Memoria di Ustica, va in scena De Facto, opera poetica elettronica tratta dagli atti dell’istruttoria del giudice Rosario Priore. Poi l’incontro con il sottosegretario De Vincenti, durante il quale per la prima volta si confronteranno sulla “Direttiva Renzi” rappresentanti del governo  e un gruppo di  storici.  Il Museo diventa teatro della performance degli studenti dell’Istituto Comprensivo Zappa del Quartiere Navile, a conclusione di un percorso educativo, nato dalla convenzione tra ministero dell’Istruzione e l’ associazione dei parenti delle vittime. E ancora: Lo spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica e l’intervento della Compagnia della Fortezza che porta il suo messaggio con un forte coinvolgimento del pubblico, ma accendono la riflessione sul presente  anche gli spettacoli delle Compagnie Abbondanza-Bertoni e Castello-Cosentino. Questo grande abbraccio di pubblico attorno al Museo si concluderà nella notte del 10 agosto con la magia della poesia, con Paolo Billi e i “suoi” ragazzi del Pratello. «Ancora una volta, questi diversi linguaggi dell’Arte vogliono essere il nostro strumento per ricordare e ribadire l’impegno per la verità». (s.m)