Secondo una ricerca degli scienziati del Mit pubblicata sulla rivista Science, l'assottigliamento dello strato gassoso che ci protegge dal sole è più piccolo

Una buona notizia per la salute della terra e soprattutto per gli umani. Il buco dell’ozono sopra l’Antartide comincia a ridursi. Secondo una ricerca coordinata dal Massachusetts Institute of Technology (Mit) e pubblicati sulla rivista Science, il “buco” è di circa 4 milioni di chilometri quadrati  più piccolo di quanto non lo fosse nel 2000. Che sarebbe, tanto per dare l’idea, di dimensioni pari a 12 volte l’Italia. Questi risultati sembrano contraddire la situazione osservata nel 2015, ma gli scienziati avrebbero effettuato tutti i controlli passando in esame tutte le misure dal 2000 a oggi. L’ozono, ricordiamo, è molto importante perché è lo strato gassoso che avvolge la Terra e impedisce l’arrivo sulla Terra delle radiazioni ultraviolette del Sole, responsabili di tumori della pelle, come melanomi e carcinomi e di danni alla vista come cancro e cataratta, oltre ad essere responsabili di alterazioni del sistema immunitario. Gli scienziati spiegano la riduzione del “buco” con la progressiva eliminazione di emissioni di sostanze chimiche in atmosfera. Questo grazie al protocollo di Montreal che nel 1987 dettò delle norme precise per bloccare la produzioni di sostanze chimiche contenenti clorofluorocarburi (Cfc), i maggiori responsabili dell’assottigliamento dello strato di ozono. Pensiamo solo ai frigoriferi, alle bombolette spray. Dopo una “resistenza” iniziale di alcuni Paesi, come la Cina e l’Urss, nel 1990 più di 90 Stati decisero di eliminare la produzione di Cfc. Come si vede, le scelte industriali possono cambiare nettamente e i benefici si vedono.