Olimpiadi di Rio 2016, polizia violenta. Human Rights Watch condanna il Brasile: gli abusi delle autorità mettono a rischio l'ordine pubblico.

Rio de Janeiro aveva promesso di incrementare la pubblica sicurezza in vista delle Olimpiadi d’agosto, ma nulla è stato fatto per fermare e condannare le violenze della polizia. E gli abusi e gli omicidi aumentano.

A dichiararlo è Human Rights Watch in un rapporto di 109 pagine che condanna duramente l’operato della polizia brasiliana. La polizia di Rio, infatti, è accusata di aver ucciso oltre 8000 persone, 645 soltanto nel 2015.

Se è vero che la violenza criminale in Brasile è aumentata e rappresenta un problema serio per l’ordine e la sicurezza pubblica, gli abusi della polizia non sono serviti ad arginarla. Al contrario – dichiara Maria Laura Canineu, direttrice di Human Rights Watch Brasile – l’operato delle forze dell’ordine ha minato il già fragile ordine pubblico, fomentando l’ostilità popolare nei confronti delle autorità.

Il rapporto stilato dalla Ong di sede a New York, raccoglie oltre 30 interviste ad agenti della polizia di Rio. Quasi tutti gli intervistati hanno raccontato gli abusi e le violenze commesse ai danni dei sospettati, ma soltanto in due hanno ammesso gli omicidi – descritti nel testo come vere esecuzioni. Un ufficiale di polizia ha raccontato di avere ucciso un sospettato membro di un cartello di droga, mentre questo era immobilizzato a terra.

Human Rights Watch ha inoltre riscontrato 64 casi in cui la polizia di Rio ha cercato di insabbiare gli omicidi illeciti commessi dai propri agenti. Più precisamente, la polizia è accusata di aver intimidito i testimoni e di aver rimosso i cadaveri dalla scena del crime per poi consegnarli personalmente agli ospedali. La motivazione fornita dagli autorità: “Stavamo cercando di salvarli”.

Crimini commessi e poi taciuti per paura di ritorsioni. Human Rights Watch tratteggia il quadro di un paese in preda al caos, dove l’unico ordine è quello imposto dalla polizia attraverso gli omicidi, le ritorsioni e il terrore. Il rischio, tuonano gli attivisti per i diritti umani, è che l’operato della polizia frantumi il debole equilibrio che lega le autorità brasiliane alla comunità cittadina minando la sicurezza pubblica ad appena un mese dall’inizio delle Olimpiadi.