Torniamo in Medio Oriente, nello Yemen che vive una tregua fragile, dopo una guerra spietata. A Kobane, tra i bambini scampati al dominio del Daesh. E poi in Turchia, con un fumettista, Claudio Calìa, in viaggio verso il paese curdo...

Torniamo in Medio Oriente, nello Yemen che vive una tregua fragile, dopo una guerra spietata. A Kobane, tra i bambini scampati al dominio del Daesh. E poi in Turchia, con un fumettista, Claudio Calìa, in viaggio verso il paese curdo, che si è trovato nel mezzo dell’attentato all’aeroporto Ataturk. Mentre Umberto De Giovannangeli prova a ricostruire le mosse di Erdogan, il sultano che ora sembra tendere la mano allo zar Putin. Pagina 34 e a seguire.
I 5 stelle si sentono forti, “Siamo meglio di Podemos” dicono a Luca Sappino, pagina 20. Ma Tiziana Barillà pone una domanda semplice alla sindaca a 5 stelle di Roma: continuerà a non vedere i migranti di Baobab, laceri, abbandonati, stremati dal caldo e senza un tetto né assistenza? Per la Capitale è una vergogna e può diventare un’emergenza sanitaria. Virginia, che fai? Pagina 24.
Ma la storia di copertina è ancora la sinistra, che resiste, a fatica, in Gran Bretagna, dopo Brexit, e in Spagna, dopo le elezioni del 26 giugno.
Aldo Garzia a pagina 12. Federico Fornaro segnala quante cose si possano capire studiando il nuovo fantasma che si aggira per l’Europa, l’astensionismo.
Michele Prospero mette sotto accusa le élite, modeste, della politica. Carlo Galli si chiede se la frattura destra sinistra non sia stata sostituita oggi da quella fra i partiti del sistema e quelli anti sistema. L’uno e l’altro, Prospero e Galli, aprono il dibattito sul futuro della Sinistra. Un dibattito che vorremmo si allargasse, non fosse paludato, mostrasse coraggio. Mordi, sinistra.

Left n. 28 è in edicola dal 9 luglio

 

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