Raggi comincia a riscattarsi dalla questioni rifiuti, correndo per una passerella a Tor Bella Monaca. Promette differenziata e pulizia straordinaria: «Tutto tornerà alla normalità». Che non si intravede però per via Cupa, invece. Ecco le opzioni sul tavolo

Raggi si concede una passerella e conta i topi, come i bambini di “Torbella” nel video diventato virale.

Complice una giornata politicamente scarica, la sindaca di Roma ha avuto al seguito tutte le telecamere – con tanto di dirette in home sul Corriere e su Sky – in missione a Tor Bella Monaca. Sembra proprio una passerella come quelle che fanno i sindaci dei partiti – ma questa è malizia – nel quartiere simbolo della periferia di Roma finito così nuovamente nelle pagine delle cronache nazionali per una condizione che questa volta è però veramente comune a tutta la città, anche ai quartieri più ricchi e più centrali. Che sono sporchi, perché già sporchi di loro, e perché i dipendenti di Ama vengono da settimane di lotte sindacali. Finalmente è stata rinnovato il contratto collettivo, finalmente la situazione dovrebbe tornare alla normalità: una città sporca, ma nella norma, che spedisce gran parte dei suoi rifiuti all’estero in attesa di organizzare in post Malagrotta (chiusa da Marino).

Ciò per cui invece non si vede ancora soluzione è la vicenda Baobab. Consigliamo alla sindaca di andare anche lì. A vedere una distesa di uomini e materassi che riempiono la via: sono più dei topi, a contarli. I volontari che hanno finalmente incontrato l’assessora ci dicono che per la soluzione a lungo termine siamo ancora alla proposta «di un tavolo» e che per «l’emergenza» si pensa invece di riattivare la tendopoli alla stazione Tiburtina. Che meglio dell’aria aperta ma è in mezzo al nulla, lontana da centri per i servizi diurni, prevede un presidio militare («la cui presenza non rassicura i migranti»), e soprattutto è piccola. Lì entrano 150 persone. Secondo Alberto Barbieri di Medu ne servirebbero almeno 500.