Aumenta ancora la temperatura della superficie terrestre e si riduce ai minimi mai registrati l’estensione del ghiaccio artico. Con i loro modelli meteo e le osservazioni dal satellite, le agenzie statunitensi Nasa e Noaa continuano a registrare record infranti in tema di surriscaldamento del Pianeta. A partire da quello di giugno 2016: il 14esimo mese in cui la temperatura media sale rispetto al precedente. Non si era mai rilevata una serie di temperature record così lunga. Il mese scorso la temperatura ha superato di 0,9 gradi centigradi la media dell’intero XX secolo e con +0.02 gradi rispetto allo stesso mese del 2005, si è rivelato il giugno più caldo dal 1880, anno in cui ha avuto inizio il rilevamento dei dati sulla temperatura. Anche il semestre gennaio-giugno 2016 segna un primato: quello del più caldo di sempre, con una temperatura più calda di 1,3 gradi rispetto alla media del XIX secolo.
La serie di primati nell’aumento delle temperature mensili ha avuto iniziato nel mese di aprile dello scorso anno, ed è stata “spinta” da un potente El Niño, il fenomeno climatico che per tutto l’inverno, a partire da ottobre 2015, ha diffuso acque calde attraverso l'Oceano Pacifico. «Ma ora gli effetti di El Niño sono cessati» spiega Gavin Schmidt, direttore del Giss della Nasa, il Goddard Institute for Space Studies di NewYork. «Dunque gli effetti del riscaldamento globale sono chiari: è la tendenza di fondo che sta producendo questi numeri record».

TEMPERATURA MEDIA DELLA SUPERFICIE TERRESTRE (gennaio-giugno) Temperatura media della superficie terrestre

Gli fa eco il collega della Nasa Walt Meier, secondo il quale le temperature globali sono state influenzate dalle temperature estreme nell'Artico, dove si registra il minimo storico dell’estensione dei ghiacci marini.

L'estensione del ghiaccio marino al culmine della stagione estiva artica copre il 40% in meno superficie rispetto a fine anni Settanta, inizio Ottanta. Il punto più basso della stagione è stato registrato a settembre, quando i ghiacci del mare Artico si sono ridotti a del 13,4% rispetto al decennio precedente.

Aumenta ancora la temperatura della superficie terrestre e si riduce ai minimi mai registrati l’estensione del ghiaccio artico. Con i loro modelli meteo e le osservazioni dal satellite, le agenzie statunitensi Nasa e Noaa continuano a registrare record infranti in tema di surriscaldamento del Pianeta. A partire da quello di giugno 2016: il 14esimo mese in cui la temperatura media sale rispetto al precedente. Non si era mai rilevata una serie di temperature record così lunga.

Il mese scorso la temperatura ha superato di 0,9 gradi centigradi la media dell’intero XX secolo e con +0.02 gradi rispetto allo stesso mese del 2005, si è rivelato il giugno più caldo dal 1880, anno in cui ha avuto inizio il rilevamento dei dati sulla temperatura. Anche il semestre gennaio-giugno 2016 segna un primato: quello del più caldo di sempre, con una temperatura più calda di 1,3 gradi rispetto alla media del XIX secolo.


La serie di primati nell’aumento delle temperature mensili ha avuto iniziato nel mese di aprile dello scorso anno, ed è stata “spinta” da un potente El Niño, il fenomeno climatico che per tutto l’inverno, a partire da ottobre 2015, ha diffuso acque calde attraverso l’Oceano Pacifico. «Ma ora gli effetti di El Niño sono cessati» spiega Gavin Schmidt, direttore del Giss della Nasa, il Goddard Institute for Space Studies di NewYork. «Dunque gli effetti del riscaldamento globale sono chiari: è la tendenza di fondo che sta producendo questi numeri record».

TEMPERATURA MEDIA DELLA SUPERFICIE TERRESTRE
(gennaio-giugno)
Temperatura media della superficie terrestre

Gli fa eco il collega della Nasa Walt Meier, secondo il quale le temperature globali sono state influenzate dalle temperature estreme nell’Artico, dove si registra il minimo storico dell’estensione dei ghiacci marini.

L’estensione del ghiaccio marino al culmine della stagione estiva artica copre il 40% in meno superficie rispetto a fine anni Settanta, inizio Ottanta. Il punto più basso della stagione è stato registrato a settembre, quando i ghiacci del mare Artico si sono ridotti a del 13,4% rispetto al decennio precedente.