«Veniteci a prendere». La pagina Facebook della RFS, Le forze rivoluzionarie della Siria hanno pensato di utilizzare il fenomeno PokemonGo per far parlare di Siria. Con una serie di scatti postati sulla pagina Facebook del gruppo si ricorda la sorte dei bambini di Idlib (o almeno la pagina sostiene che le foto siano state scattate i quella città), che ritatti con un disegno di Pokemon in mano, scrivono appunto, veniteci a cercare. In questi giorni è in corso l'offensiva contro Manbij, un bastione dell'isis e l'Unicef stima che nell'area siano intrappolati 35mila bambini. Nelle ultime settimane sono state uccise decine di bambini nella zona, a circa 150 chilometri da Idlib. 13738186_1749136825360843_8049206622492391685_o 13767365_1749134125361113_2076970959760556895_o   A usare PokemonGo è stato anche Saif Aldeen Tahhan, che ha postato immagini "ambientate" nel gioco collegate a immagini di oggetti che in questi anni abbiamo tristemente imparato a collegare ai rifugiati siriani. «Il mondo parla molto di questo gioco, mi sono detto, perché non usarlo per mostrare il nostro dolore?», Ha detto Tahhan ad Al Arabiya.

«Veniteci a prendere». La pagina Facebook della RFS, Le forze rivoluzionarie della Siria hanno pensato di utilizzare il fenomeno PokemonGo per far parlare di Siria. Con una serie di scatti postati sulla pagina Facebook del gruppo si ricorda la sorte dei bambini di Idlib (o almeno la pagina sostiene che le foto siano state scattate i quella città), che ritatti con un disegno di Pokemon in mano, scrivono appunto, veniteci a cercare. In questi giorni è in corso l’offensiva contro Manbij, un bastione dell’isis e l’Unicef stima che nell’area siano intrappolati 35mila bambini. Nelle ultime settimane sono state uccise decine di bambini nella zona, a circa 150 chilometri da Idlib.

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A usare PokemonGo è stato anche Saif Aldeen Tahhan, che ha postato immagini “ambientate” nel gioco collegate a immagini di oggetti che in questi anni abbiamo tristemente imparato a collegare ai rifugiati siriani. «Il mondo parla molto di questo gioco, mi sono detto, perché non usarlo per mostrare il nostro dolore?», Ha detto Tahhan ad Al Arabiya.