Sei ospedali bombardati in una settimana dalle forze del regime di Assad, tra cui ce ne sarebbe uno pediatrico dove hanno perso la vita 4 bambini che a seguito dell’attacco non hanno più potuto avere l’ossigeno di cui necessitavano. Aleppo, città contesa da governo e ribelli, non è nuova ad attacchi sulle strutture sanitarie, ma quello degli ultimi giorni è il più violento mai registrato dall’inizio del conflitto siriano, nel 2011. Finora nel Paese sono stati censiti almeno 336 attacchi ai danni di strutture sanitarie con circa 700 vittime. A proposito di Aleppo, Widney Brown, direttore dell’ong statunitense Physician for human rights, presente nell’area con i suoi operatori, ha dichiarato: «Dal mese di giugno abbiamo visto aumentare le segnalazioni di attacchi contro i civili ad Aleppo e i bombardamenti sulle infrastrutture mediche che rimangono nella regione. Ognuno di questi attacchi costituisce un crimine di guerra». Anche l’Unicef esprime forte preoccupazione per quello che sta avvenendo nella città siriana: a farne le spese della guerra in corso sono soprattutto i bambini. Il direttore regionale dell'Unicef, Saad Houry, ha chiesto il libero accesso umanitario in città per poter soccorrere i bambini, che costituiscono un terzo dei 300.000 abitanti intrappolati nei quartieri assediati dai ribelli. L’organizzazione dell’Onu per la tutela dell’infanzia si è detta allarmata per le dichiarazioni russe in merito all’utilizzo di gas al cloro durante un attacco dei ribelli a un quartiere della città controllato dalle forze governative che avrebbe ucciso 7 persone ferendone 23. È stato il capo del Centro militare russo di riconciliazione in Siria, Sergei Chvarkov, a dichiarare di aver informato gli Usa circa l’utilizzo di sostanze tossiche da parte dei ribelli in una zona residenziale di Aleppo. Due giorni fa, erano stati invece i gruppi ribelli ad accusare il governo di aver utilizzato gas tossici nella città di Saraqeb, a sud ovest di Aleppo, in reazione a un’analoga accusa nei loro confronti da parte dei media di Stato, che parlavano di ricorso a gas nocivi proprio ad Aleppo. Attacchi al cloro – che contrariamente ad altri gas nocivi non è bandito perché utile a purificare l’acqua – si erano già verificati negli anni scorsi. Ieri intanto gli scontri si sono intensificati e gli insorti hanno cercato di rompere l'assedio del governo alle parti della città sotto il loro controllo. Dopo 5 anni di guerra, l’Unicef stima che quasi 8,5 milioni di bambini siriani sono stati direttamente colpiti dalle conseguenze del conflitto, l’80 per cento del totale dei bambini del Paese. I siriani morti a seguito di questa guerra sono 280mila e dei 24,5 milioni di residenti almeno 6,5 milioni sono scappati.

Sei ospedali bombardati in una settimana dalle forze del regime di Assad, tra cui ce ne sarebbe uno pediatrico dove hanno perso la vita 4 bambini che a seguito dell’attacco non hanno più potuto avere l’ossigeno di cui necessitavano. Aleppo, città contesa da governo e ribelli, non è nuova ad attacchi sulle strutture sanitarie, ma quello degli ultimi giorni è il più violento mai registrato dall’inizio del conflitto siriano, nel 2011. Finora nel Paese sono stati censiti almeno 336 attacchi ai danni di strutture sanitarie con circa 700 vittime.

A proposito di Aleppo, Widney Brown, direttore dell’ong statunitense Physician for human rights, presente nell’area con i suoi operatori, ha dichiarato: «Dal mese di giugno abbiamo visto aumentare le segnalazioni di attacchi contro i civili ad Aleppo e i bombardamenti sulle infrastrutture mediche che rimangono nella regione. Ognuno di questi attacchi costituisce un crimine di guerra».

Anche l’Unicef esprime forte preoccupazione per quello che sta avvenendo nella città siriana: a farne le spese della guerra in corso sono soprattutto i bambini. Il direttore regionale dell’Unicef, Saad Houry, ha chiesto il libero accesso umanitario in città per poter soccorrere i bambini, che costituiscono un terzo dei 300.000 abitanti intrappolati nei quartieri assediati dai ribelli.

L’organizzazione dell’Onu per la tutela dell’infanzia si è detta allarmata per le dichiarazioni russe in merito all’utilizzo di gas al cloro durante un attacco dei ribelli a un quartiere della città controllato dalle forze governative che avrebbe ucciso 7 persone ferendone 23. È stato il capo del Centro militare russo di riconciliazione in Siria, Sergei Chvarkov, a dichiarare di aver informato gli Usa circa l’utilizzo di sostanze tossiche da parte dei ribelli in una zona residenziale di Aleppo.

Due giorni fa, erano stati invece i gruppi ribelli ad accusare il governo di aver utilizzato gas tossici nella città di Saraqeb, a sud ovest di Aleppo, in reazione a un’analoga accusa nei loro confronti da parte dei media di Stato, che parlavano di ricorso a gas nocivi proprio ad Aleppo. Attacchi al cloro – che contrariamente ad altri gas nocivi non è bandito perché utile a purificare l’acqua – si erano già verificati negli anni scorsi. Ieri intanto gli scontri si sono intensificati e gli insorti hanno cercato di rompere l’assedio del governo alle parti della città sotto il loro controllo.

Dopo 5 anni di guerra, l’Unicef stima che quasi 8,5 milioni di bambini siriani sono stati direttamente colpiti dalle conseguenze del conflitto, l’80 per cento del totale dei bambini del Paese. I siriani morti a seguito di questa guerra sono 280mila e dei 24,5 milioni di residenti almeno 6,5 milioni sono scappati.