«Segui il coniglio bianco». In Matrix iniziava così il viaggio di Neo nel deepweb e nel mondo apocalittico e orwelliano ideato dalle sorelle Wachowski. Molto meno fantascientifico e molto più realistico è invece il salto nella tana nera del bianconiglio che fa il giornalista Yuval Orr nel docufilm Down the deep, dark web, un viaggio nell'universo profondo della rete dove è possibile acquistare e vendere droga, armi, progettare attentati terroristici, assoldare killer, vendere video pedopornografici e snuff movie. Per capire l'importanza di questo mondo sotterraneo basta guardare ai numeri: il 99% di ciò che esiste su internet infatti non è indicizzato da Google o dagli altri motori di ricerca. Questa immensa matassa di pagine web è la darknet, l'altra faccia di internet che si compone di una serie di siti anonimi dove le persone hanno la possibilità di navigare, grazie al browser Tor, e interagire senza che le loro attività vengano rilevate dalle autorità. Una sorta di Sodoma e Gomorra digitale con la quale ormai dobbiamo necessariamente fare i conti, anche perché è proprio qui secondo molti che si gioca una buona parte della sfida per la democrazia di oggi e, ancor più, di domani. Anche perché, come spiega Nir Elkabetz, a capo dell'unità contro i crimini informatici della polizia israeliana, un gran numero di crimini commessi si sta spostando dal mondo fisico a quello online. Quello che Down the deep, dark web porta alla luce è un mondo orwelliano dove possiamo guardare a internet e alle sue insidie da nuovi punti di vista. Altro aspetto interessante è il fatto che Yuval Orr, la nostra guida negli inferi del web, essendo nato nel 1984 appartiene alla nutrita schiera di quei giovani millennials per i quali il Grande Fratello è una minaccia alla quale, al tempo dei social e degli smartphone, è impossibile non fare continue concessioni in termini di privacy e di dati personali. Il viaggio di Orr parte da Tel Aviv, fa tappa a Praga, dove il giornalista si reca a una conferenza di hacker e attivisti cripto-anarchici, e a Berlino anche qui incontriamo esperti, hacker, criminali informatici, combattenti per la libertà e sentinelle che vigilano contro il terrorismo islamico. Schermata 08-2457609 alle 13.43.07 «Posso entrare nel computer personale di chiunque si trovi in un raggio di 100 metri da me» spiega uno degli hacker intervistati da Orr «non esiste nulla che possa davvero fermare qualcuno noi con a disposizione abbastanza tempo per fare qualsiasi cosa». E con “qualsiasi cosa” come abbiamo spiegato si intende esattamente qualsiasi cosa: assoldare un killer, comprare droga o materiale pedopornografico, perfino entrare nel business dei trafficanti di esseri umani. Eppure non tutto quello che è sepolto nella darknet è necessariamente negativo. «Questa gente non ha inventato la darknet per vendere droga o altro senza essere beccata dalle autorità. Dietro c'è un progetto politico e filosofico molto più profondo. Con il nostro documentario volevamo cercare di raccontare quello». E il bello di Down the deep, dark web infatti è proprio questo: ci permette di spostarci in prima linea e conoscere attivisti e ribelli sparsi in tutto il mondo che ogni giorno lottano per la difesa dei diritti umani e per le libertà di domani. Qui il trailer per saperne di più, il film che è stato presentato al Jerusalem Film Festival a metà luglio può essere acquistato in copia digitale o noleggiato per 48 ore su vimeo qui.

DOWN THE DEEP, DARK WEB from Zygote Films on Vimeo.

«Segui il coniglio bianco». In Matrix iniziava così il viaggio di Neo nel deepweb e nel mondo apocalittico e orwelliano ideato dalle sorelle Wachowski. Molto meno fantascientifico e molto più realistico è invece il salto nella tana nera del bianconiglio che fa il giornalista Yuval Orr nel docufilm Down the deep, dark web, un viaggio nell’universo profondo della rete dove è possibile acquistare e vendere droga, armi, progettare attentati terroristici, assoldare killer, vendere video pedopornografici e snuff movie. Per capire l’importanza di questo mondo sotterraneo basta guardare ai numeri: il 99% di ciò che esiste su internet infatti non è indicizzato da Google o dagli altri motori di ricerca. Questa immensa matassa di pagine web è la darknet, l’altra faccia di internet che si compone di una serie di siti anonimi dove le persone hanno la possibilità di navigare, grazie al browser Tor, e interagire senza che le loro attività vengano rilevate dalle autorità. Una sorta di Sodoma e Gomorra digitale con la quale ormai dobbiamo necessariamente fare i conti, anche perché è proprio qui secondo molti che si gioca una buona parte della sfida per la democrazia di oggi e, ancor più, di domani. Anche perché, come spiega Nir Elkabetz, a capo dell’unità contro i crimini informatici della polizia israeliana, un gran numero di crimini commessi si sta spostando dal mondo fisico a quello online. Quello che Down the deep, dark web porta alla luce è un mondo orwelliano dove possiamo guardare a internet e alle sue insidie da nuovi punti di vista.
Altro aspetto interessante è il fatto che Yuval Orr, la nostra guida negli inferi del web, essendo nato nel 1984 appartiene alla nutrita schiera di quei giovani millennials per i quali il Grande Fratello è una minaccia alla quale, al tempo dei social e degli smartphone, è impossibile non fare continue concessioni in termini di privacy e di dati personali.
Il viaggio di Orr parte da Tel Aviv, fa tappa a Praga, dove il giornalista si reca a una conferenza di hacker e attivisti cripto-anarchici, e a Berlino anche qui incontriamo esperti, hacker, criminali informatici, combattenti per la libertà e sentinelle che vigilano contro il terrorismo islamico.

Schermata 08-2457609 alle 13.43.07

«Posso entrare nel computer personale di chiunque si trovi in un raggio di 100 metri da me» spiega uno degli hacker intervistati da Orr «non esiste nulla che possa davvero fermare qualcuno noi con a disposizione abbastanza tempo per fare qualsiasi cosa». E con “qualsiasi cosa” come abbiamo spiegato si intende esattamente qualsiasi cosa: assoldare un killer, comprare droga o materiale pedopornografico, perfino entrare nel business dei trafficanti di esseri umani.
Eppure non tutto quello che è sepolto nella darknet è necessariamente negativo. «Questa gente non ha inventato la darknet per vendere droga o altro senza essere beccata dalle autorità. Dietro c’è un progetto politico e filosofico molto più profondo. Con il nostro documentario volevamo cercare di raccontare quello». E il bello di Down the deep, dark web infatti è proprio questo: ci permette di spostarci in prima linea e conoscere attivisti e ribelli sparsi in tutto il mondo che ogni giorno lottano per la difesa dei diritti umani e per le libertà di domani. Qui il trailer per saperne di più, il film che è stato presentato al Jerusalem Film Festival a metà luglio può essere acquistato in copia digitale o noleggiato per 48 ore su vimeo qui.

DOWN THE DEEP, DARK WEB from Zygote Films on Vimeo.

Veneta classe 1986, vivo a Roma, prima a Firenze. Vedo il mondo come un'immensa wunderkammer e cerco di raccontarla. Su Left scrivo di piccoli e grandi schermi, musica, social e feticci da nerd, ma soprattutto di persone e società che cambiano. Se stesse e (qualche volta) il mondo.