Arriva l'autunno e con se porta nella Capitale il Romaeuropa Festival. Giunto ormai alla 31esima edizione il festival animerà la vita culturale della Città Eterna a partire dal 21 settembre fino al 3 dicembre con spettacoli di danza, teatro, musica contemporanea e arti performative. Il programma si apre proprio il 21 settembre con Barbarians di Hofesh Shechter al Teatro Argentina (prima italiana in scena fino al 24 settembre), un trittico dal ritmo forsennato per il quale il coreografo anglo-israeliano firma danza e musiche.
Shechter, i cui lavori sono internazionalmente acclamati, porta sul palco sei interpreti vestiti completamente di bianco e li fa danzare come fossero un solo corpo sulla partitura barocca Les Concerts Royaux di François Couperin, dando vita a un costante dialogo con le musiche elettroniche dalle derive rock scritte e composte dallo stesso coreografo. «Non mi era mai capitato finora di esplorare la passione. Quella fra un uomo e una donna, fra persone dello stesso sesso» racconta il coreografo al Corriere della Sera «con Barbarians lascio esplodere tre diversi tipi di energia, quanti sono i momenti dello spettacolo: la passione può essere incoraggiata, e da voi in Italia ne vedo fiammate, proibita, o sfociare in un rapporto conflittuale. Lo so bene io, nato e cresciuto in Israele. I miei danzatori si calano nel trinomio amore/passione/libertà partendo da un disagio, espresso anche fisicamente attraverso i costumi per niente confortevoli». 3-shechter_barbarians_foto-digabriele-zucca-gab1617 Ad esplorare amore e sentimenti anche OCD Love, intrigante crescendo di sensualità su musica elettronica della coreografa Sharon Eyal (27 e 28 ottobre al Teatro Argentina) Passione di Emio Greco con il Ballet National De Marseille (30 settembre e 1 ottobre). Ma il programma del Romaeuropa non si ferma qui, sarà infatti poi la volta, il 25 settembre, dei Maritime Rites al laghetto di Villa Borghese. Riti marittimi che riportano in vita e riattualizzano le tradizioni della Roma Antica, una cifra questa del legame fra passato e presente che è stata filo conduttore anche nella sessione di anteprima estiva del festival. Gli spettatori potranno assistere gratuitamente a un vero e proprio concerto galleggiante, ad esibirsi Alvin Curran e la Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.
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Da segnalare anche Sabina Meyer con Ninfa in Lamento, spettacolo in bilico tra musica contemporanea e prassi barocca, che verrà messo in scena dal 29 settembre al 1 ottobre nella splendida cornice di Villa Farnesina. Spazio anche ai giovani cantautori del panorama italiano. Al Monk Club il 13 ottobre con Un mondo raro i siciliani Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino omaggiano il talento di Chavela Vargas, scomparsa nel 2012, che rimane indubbiamente una delle voci più importanti dell’America Latina, tanto da essere definita dal regista spagnolo Pedro Almodóvar «la ruda voce della tenerezza». Un mondo raro dà vita a una vera e propria performance, eseguita da Cammarata e Di Martino insieme ad altri tre musicisti, che rievoca l’animo rivoluzionario della Vargas e allo stesso tempo tesse un filo sottile tra le atmosfere palermitane e lo spirito latino di Città del Messico. Non è un caso infatti che il progetto per omaggiare la ‘chanteuse’ messicana, amante di Frida Kahlo, sia nato proprio da un viaggio dei due cantautori dalla Sicilia al Messico. Il 20 ottobre e 21 ottobre sarà invece la volta di una giovane voce della musica italiana, sempre al Monk Club infatti Colapesce presenterà L'isola del fuoco un progetto realizzato in esclusiva per il Romaeuropa festival. Un vero e proprio «concerto per visioni», come lo definisce lo stesso Colapesce, per omaggiare, fra canzoni e immagini, Vittorio De Seta, padre del documentario italiano e autore del film Isola di fuoco girato a Stromboli e premiato a Cannes nel 1955. La chiusura del festival sarà invece affidata a Senza sangue opera di Peter Eötvös composta a partire dall'omonimo romanzo scritto da Alessandro Baricco ed eseguita dall'Orchestra di Santa Cecilia, all'Auditorium dall'1 al 3 dicembre. Il programma completo con questi e tutti gli altri appuntamenti è consultabile qui.

Arriva l’autunno e con se porta nella Capitale il Romaeuropa Festival. Giunto ormai alla 31esima edizione il festival animerà la vita culturale della Città Eterna a partire dal 21 settembre fino al 3 dicembre con spettacoli di danza, teatro, musica contemporanea e arti performative.
Il programma si apre proprio il 21 settembre con Barbarians di Hofesh Shechter al Teatro Argentina (prima italiana in scena fino al 24 settembre), un trittico dal ritmo forsennato per il quale il coreografo anglo-israeliano firma danza e musiche.

Shechter, i cui lavori sono internazionalmente acclamati, porta sul palco sei interpreti vestiti completamente di bianco e li fa danzare come fossero un solo corpo sulla partitura barocca Les Concerts Royaux di François Couperin, dando vita a un costante dialogo con le musiche elettroniche dalle derive rock scritte e composte dallo stesso coreografo.
«Non mi era mai capitato finora di esplorare la passione. Quella fra un uomo e una donna, fra persone dello stesso sesso» racconta il coreografo al Corriere della Sera «con Barbarians lascio esplodere tre diversi tipi di energia, quanti sono i momenti dello spettacolo: la passione può essere incoraggiata, e da voi in Italia ne vedo fiammate, proibita, o sfociare in un rapporto conflittuale. Lo so bene io, nato e cresciuto in Israele. I miei danzatori si calano nel trinomio amore/passione/libertà partendo da un disagio, espresso anche fisicamente attraverso i costumi per niente confortevoli».

3-shechter_barbarians_foto-digabriele-zucca-gab1617

Ad esplorare amore e sentimenti anche OCD Love, intrigante crescendo di sensualità su musica elettronica della coreografa Sharon Eyal (27 e 28 ottobre al Teatro Argentina) Passione di Emio Greco con il Ballet National De Marseille (30 settembre e 1 ottobre).
Ma il programma del Romaeuropa non si ferma qui, sarà infatti poi la volta, il 25 settembre, dei Maritime Rites al laghetto di Villa Borghese. Riti marittimi che riportano in vita e riattualizzano le tradizioni della Roma Antica, una cifra questa del legame fra passato e presente che è stata filo conduttore anche nella sessione di anteprima estiva del festival. Gli spettatori potranno assistere gratuitamente a un vero e proprio concerto galleggiante, ad esibirsi Alvin Curran e la Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.

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Da segnalare anche Sabina Meyer con Ninfa in Lamento, spettacolo in bilico tra musica contemporanea e prassi barocca, che verrà messo in scena dal 29 settembre al 1 ottobre nella splendida cornice di Villa Farnesina.
Spazio anche ai giovani cantautori del panorama italiano. Al Monk Club il 13 ottobre con Un mondo raro i siciliani Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino omaggiano il talento di Chavela Vargas, scomparsa nel 2012, che rimane indubbiamente una delle voci più importanti dell’America Latina, tanto da essere definita dal regista spagnolo Pedro Almodóvar «la ruda voce della tenerezza». Un mondo raro dà vita a una vera e propria performance, eseguita da Cammarata e Di Martino insieme ad altri tre musicisti, che rievoca l’animo rivoluzionario della Vargas e allo stesso tempo tesse un filo sottile tra le atmosfere palermitane e lo spirito latino di Città del Messico. Non è un caso infatti che il progetto per omaggiare la ‘chanteuse’ messicana, amante di Frida Kahlo, sia nato proprio da un viaggio dei due cantautori dalla Sicilia al Messico.

Il 20 ottobre e 21 ottobre sarà invece la volta di una giovane voce della musica italiana, sempre al Monk Club infatti Colapesce presenterà L’isola del fuoco un progetto realizzato in esclusiva per il Romaeuropa festival. Un vero e proprio «concerto per visioni», come lo definisce lo stesso Colapesce, per omaggiare, fra canzoni e immagini, Vittorio De Seta, padre del documentario italiano e autore del film Isola di fuoco girato a Stromboli e premiato a Cannes nel 1955.
La chiusura del festival sarà invece affidata a Senza sangue opera di Peter Eötvös composta a partire dall’omonimo romanzo scritto da Alessandro Baricco ed eseguita dall’Orchestra di Santa Cecilia, all’Auditorium dall’1 al 3 dicembre.
Il programma completo con questi e tutti gli altri appuntamenti è consultabile qui.