Presentato un censimento aereo, i dati sono drammatici. E a Johannesburg si riunisce la convenzione contro il commercio di animali rari. E si litiga

Un censimento dall’alto per fotografare un declino preoccupante. È questo il risultato del Great Elephant Census, un censimento degli elefanti africani per contarli. Il rapporto è stato presentato alla conferenza sulle specie a rischio International Union for Conservation of Naturein corso alle Hawaii, mentre a Johannesburg si riuniscono i delegati dei 180 Paesi che hanno firmato la Convention on International Trade in Endangered Species, la convenzione che vieta il commercio delle specie a rischio.

I numeri fanno spavento: gli elefanti africani sono diminuiti di circa 111.000 unità negli ultimi dieci anni a causa del bracconaggio. Si tratta di un tracollo dovuto al commercio di avorio e alle discussioni su come impedirlo – o governarlo. Due visioni opposte: una dice, fateci commerciare, è un modo per evitare il bracconaggio, l’altra è per il divieto assoluto.

Secondo il Censimento aereo degli elefanti, un lavoro cominciato diversi anni fa e concluso anch’esso in queste settimane, gli elefanti africani sono invece 352.271 sparsi in 18 Paesi, e sono diminuiti del 30% (144mila unità) in 7 anni. La mappa interattiva del censimento è qui

In this file photo taken Tuesday, March 9, 2010, elephants use their trunks to smell for possible danger in the Tsavo East national park, Kenya. Some African elephant herds are adapting to the danger of poaching by moving out of risky areas, according to one conservation group. The plight of elephants is a key issue at the meeting of the Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora, or CITES, which began over the weekend and ends Oct. 5, 2016. (AP Photo/Karel Prinsloo, File)
Elefanti in Kenya (AP Photo/Karel Prinsloo)

Secondo il rapporto Iucn presentato anch’esso in questi giorni il numero è più alto: 415mila. In aree turistiche o con più controlli nei parchi, come in Uganda, Kenya e in Ruanda, il numeor è leggermente cresciuto. È nella parte sud del continente africano, dove la presenza del pachiderma è più alta (e dove i governi spingono per il commercio) che si registra la diminuzione più marcata, come pure in Tanzania.

FILE - In this Thursday, June, 2, 2016 file photo, a Zimbabwe National Parks official holds an elephant task during a tour of the country's ivory stockpile at the Zimbabwe National Parks Headquarters in Harare. Africa is divided over how to conserve elephants whose population has plummeted in the last decade.Namibia, Zimbabwe and South Africa favour selling ivory stockpiles but are opposed by about 30 African countries that want to tighten an international ban on the ivory trade. (AP Photo/Tsvangirayi Mukwazhi, file)
Un guardiaparco in Zimbabwe in un magazzino di zanne, quelle che il Paese vorrebbe commerciare (AP Photo/Tsvangirayi Mukwazhi, file)

Migliaia di ambientalisti e funzionari governativi si riuniscono per 12 giorni a Johannesburg alla ricerca di nuove regole per il commercio internazionale per proteggere una vasta gamma di specie diverse, con proposte alternative sull’opportunità di restringere o allentare i controlli sul commercio di avorio. Il 2011 è considerato un anno particolarmente disastroso per il bracconaggio. Spesso gruppi ribelli lo praticano come forma di finanziamento – è il caso dei Janjaweed in Sudan, ad esempio.

Immagini aeree di elefanti riprese durante in censimento