«Siamo 1.128.972 Italiani e abbiamo deciso di non arrenderci. La corruzione sta distruggendo il nostro Paese». Si presentano così i cittadini che su riparteilfuturo.it lanciano la campagna #vocidigiustizia per difendere i whistleblower indirizzata ad Anna Finocchiaro, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato e a tutti i membri della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Chi sono i whistleblower e perché sono importanti in un sistema che vuole uscire dalla corruzione? Ecco qui una risposta chiara:

Whistleblowing from riparte il futuro on Vimeo.

La corruzione sistemica danneggia gravemente il nostro Paese. I dati parlano chiaro: a più alto livello di corruzione corrispondono meno competitività, meno investimenti, meno produttività, meno progresso tecnico, meno innovazione, meno impresa e perciò più disoccupazione. All’interno dell’Unione Europea l'Italia è al penultimo posto nella classifica globale di percezione della corruzione, (Transparency International, «Corruption Perception Index», 2015) e occupa il 18°posto nel Global Competitiveness Index (World Economic Forum, 2015) che valuta annualmente la produttività e l’efficienza dei paesi. Chi denuncia l'illegalità sul posto di lavoro, agisce nell'interesse di tutti e per questo va tutelato. Qui sotto la storia di Andrea Franzoso, esemplificativa di quel che spesso accade a chi ha il coraggio di denunciare. Se volete firmare la petizione basta andare qui

«Siamo 1.128.972 Italiani e abbiamo deciso di non arrenderci. La corruzione sta distruggendo il
nostro Paese». Si presentano così i cittadini che su riparteilfuturo.it lanciano la campagna #vocidigiustizia per difendere i whistleblower indirizzata ad Anna Finocchiaro, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato e a tutti i membri della Commissione Affari Costituzionali del Senato.
Chi sono i whistleblower e perché sono importanti in un sistema che vuole uscire dalla corruzione? Ecco qui una risposta chiara:

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La corruzione sistemica danneggia gravemente il nostro Paese. I dati parlano chiaro: a più alto livello di corruzione corrispondono meno competitività, meno investimenti, meno produttività, meno progresso tecnico, meno innovazione, meno impresa e perciò più disoccupazione.
All’interno dell’Unione Europea l’Italia è al penultimo posto nella classifica globale di percezione della corruzione, (Transparency International, «Corruption Perception Index», 2015) e occupa il 18°posto nel Global Competitiveness Index (World Economic Forum, 2015) che valuta annualmente la produttività e l’efficienza dei paesi.
Chi denuncia l’illegalità sul posto di lavoro, agisce nell’interesse di tutti e per questo va tutelato. Qui sotto la storia di Andrea Franzoso, esemplificativa di quel che spesso accade a chi ha il coraggio di denunciare. Se volete firmare la petizione basta andare qui