Una chiamata alle armi per riflettere sull'ambiguità della società, per svelare ogni ipocrisia sull'ambiente. Tutto questo ad Alig'Art 2016, un Festival speciale che durerà, 24 ore, senza interruzioni per parlare di sostenibilità. Dalla cucina con grandi chef all'agricoltura con il recupero delle terre abbandonate, dall'architettura sociale alla musica d'avanguardia, dalla finanza con il risparmio etico all'economia con i freelance sul palco, tutto questo è Alig'Art 2016 – “E' la fine del mondo!”. La quinta edizione della manifestazione cagliaritana, in programma il 12 novembre 2016 nel capoluogo sardo, che fa del riciclo e della lotta allo spreco (aliga in sardo vuol dire spazzatura, rifiuto) il centro dei suoi saperi, ritorna con una formula rivoluzionaria. Una non stop frenetica (dalle 9 del sabato fino alle 9 della domenica) di incontri, l'Expo con opere d'arte provenienti da tutta Italia create con materiali di recupero, giochi di comitato, dj set e video proiezioni notturni. Tra gli ospiti: i giornalisti di PandoraTv e Megachip; lo sceneggiatore di Nathan Never Bepi Vigna; i laboratori di Game Design e di Introduzione alla Chimica delle Estrazioni per piccoli scienziati; le installazioni di Saverio Todaro (artista poliedrico torinese) e i fili d'arte di Pietrina Atzori (erede della grande Maria Lai) e tanti altri. Da non perdere: la presentazione in anteprima di una guida turistica illustrata sulla Sardegna, “Mia e Pepe in Ogliastra”, dedicata ai giovani viaggiatori consapevoli. In una parola una manifestazione che mette in luce le contraddizioni del reale, le due facce della medaglia di una quotidianità sempre in bilico tra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, tra il sostenibile e l'insostenibile. Ma soprattutto uno dei passaggi di questa piccola rivoluzione che a Cagliari sta coinvolgendo i quartieri popolari. Non a caso la kermesse ha luogo nel Borgo di Sant'Elia, anticamente "barrio" dei pescatori e poi dello spaccio, oggi al centro di un cammino di profonda rigenerazione urbana e rivitalizzazione culturale. Il Festival è nato a Cagliari sei anni fa come collettiva di opere di artisti e design realizzate con materiali di scarto. Negli anni molti architetti, artigiani e artisti italiani hanno partecipato all’evento fino ad arrivare al quinto compleanno. La manifestazione è diventata un evento che coinvolge tutta la città.Tra gli ospiti delle passate edizioni: Tellas, Mary Zygouri, Daniele Pario Perra, Neeva, Marinella Correggia, Daniel Tarozzi, Antonello Ottonello, Ico Gasparri, Serena Piccinini, Cecilia Viganò, Andrea Bartoli, Florinda Saieva, Rocco Lombardi e tanti altri. Negli anni poi il Festival, oltre all’Expo, si è allargato a convegni sulle buone pratiche e a incontri con esperti. All'ultima edizione il sociologo americano Alan N. Shapiro e i contadini catalani di Agroecologia. Grande successo per le residenze d'artista.

Una chiamata alle armi per riflettere sull’ambiguità della società, per svelare ogni ipocrisia sull’ambiente. Tutto questo ad Alig’Art 2016, un Festival speciale che durerà, 24 ore, senza interruzioni per parlare di sostenibilità. Dalla cucina con grandi chef all’agricoltura con il recupero delle terre abbandonate, dall’architettura sociale alla musica d’avanguardia, dalla finanza con il risparmio etico all’economia con i freelance sul palco, tutto questo è Alig’Art 2016 – “E’ la fine del mondo!”. La quinta edizione della manifestazione cagliaritana, in programma il 12 novembre 2016 nel capoluogo sardo, che fa del riciclo e della lotta allo spreco (aliga in sardo vuol dire spazzatura, rifiuto) il centro dei suoi saperi, ritorna con una formula rivoluzionaria. Una non stop frenetica (dalle 9 del sabato fino alle 9 della domenica) di incontri, l’Expo con opere d’arte provenienti da tutta Italia create con materiali di recupero, giochi di comitato, dj set e video proiezioni notturni. Tra gli ospiti: i giornalisti di PandoraTv e Megachip; lo sceneggiatore di Nathan Never Bepi Vigna; i laboratori di Game Design e di Introduzione alla Chimica delle Estrazioni per piccoli scienziati; le installazioni di Saverio Todaro (artista poliedrico torinese) e i fili d’arte di Pietrina Atzori (erede della grande Maria Lai) e tanti altri. Da non perdere: la presentazione in anteprima di una guida turistica illustrata sulla Sardegna, “Mia e Pepe in Ogliastra”, dedicata ai giovani viaggiatori consapevoli. In una parola una manifestazione che mette in luce le contraddizioni del reale, le due facce della medaglia di una quotidianità sempre in bilico tra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, tra il sostenibile e l’insostenibile. Ma soprattutto uno dei passaggi di questa piccola rivoluzione che a Cagliari sta coinvolgendo i quartieri popolari. Non a caso la kermesse ha luogo nel Borgo di Sant’Elia, anticamente “barrio” dei pescatori e poi dello spaccio, oggi al centro di un cammino di profonda rigenerazione urbana e rivitalizzazione culturale. Il Festival è nato a Cagliari sei anni fa come collettiva di opere di artisti e design realizzate con materiali di scarto. Negli anni molti architetti, artigiani e artisti italiani hanno partecipato all’evento fino ad arrivare al quinto compleanno. La manifestazione è diventata un evento che coinvolge tutta la città.Tra gli ospiti delle passate edizioni: Tellas, Mary Zygouri, Daniele Pario Perra, Neeva, Marinella Correggia, Daniel Tarozzi, Antonello Ottonello, Ico Gasparri, Serena Piccinini, Cecilia Viganò, Andrea Bartoli, Florinda Saieva, Rocco Lombardi e tanti altri. Negli anni poi il Festival, oltre all’Expo, si è allargato a convegni sulle buone pratiche e a incontri con esperti. All’ultima edizione il sociologo americano Alan N. Shapiro e i contadini catalani di Agroecologia. Grande successo per le residenze d’artista.