Era lì davanti a una folla di studenti della Cattolica di Milano per ripetere anche lui quella roba del futuro che ci ridà se votiamo Sì al referendum e della fine del bicameralismo perfetto. Ma poi lei si alza: «Salve, sono Anna, signor presidente volevo farle una domanda che si discosta un po' dal referendum. Cos'è per lei la democrazia?».Gli altri studenti ridacchiano, Renzi è evidentemente beccato in contropiede. Ha il tempo contato e un ritornello da ripetere. Domande "che si discostano un po' dal referendum" non sono contemplate e per di più lo trovano spiazzato. Fa un cenno imbarazzato a Pericle e Atene senza neanche spiegare bene il perché, la prende larga organizza veloce la storiella edificante e poi parte. Il «potere del popolo» è democrazia. Questa è la sua definizione. Arg. «E sapete qual è stato il momento più edificante per me come rappresentante delle istituzioni italiane? - continua - Quando ho incontrato Barack Obama alla Casa Bianca». Ha spiegato così la democrazia e cos'è per lui, l'incontro con un presidente di colore (nero) dopo aver visto con i suoi figli un film (Selma) che raccontava la storia dell'Alabama negli anni 60 quando i neri non potevano neanche registrarsi per andare a votare. «Vedete la democrazia che ha fatto gli straordinari, e dopo neanche 50 anni, il presidente degli Stati Uniti, è Barack Obama, un uomo di colore». Ricapitolando, Renzi dopo una settimana che aveva visto questo bellissimo film, aveva incontrato Barack Obama (un uomo nero) dentro la Casa Bianca e si era emozionato. Questo è stato il momento più edificante della sua carriera istituzionale. La democrazia è una cosa seria, ha anche aggiunto, e «ha una dimensione ideale rappresentata per me proprio da Obama». Vabè... che avrà voluto dire? Se lo sarà chiesto Anna che c'entrava la cena con Barack Obama e il film che aveva visto con i figli col significato della democrazia? Noi sì. Ce lo siamo chiesti e ci è venuto il dubbio che non sapesse proprio cosa rispondere. Così su due piedi, non si era preparato. Poi per fortuna si è ricordato di quel film e di quella cena. Scusa Anna, verranno tempi migliori.

Era lì davanti a una folla di studenti della Cattolica di Milano per ripetere anche lui quella roba del futuro che ci ridà se votiamo Sì al referendum e della fine del bicameralismo perfetto. Ma poi lei si alza: «Salve, sono Anna, signor presidente volevo farle una domanda che si discosta un po’ dal referendum. Cos’è per lei la democrazia?».Gli altri studenti ridacchiano, Renzi è evidentemente beccato in contropiede. Ha il tempo contato e un ritornello da ripetere. Domande “che si discostano un po’ dal referendum” non sono contemplate e per di più lo trovano spiazzato. Fa un cenno imbarazzato a Pericle e Atene senza neanche spiegare bene il perché, la prende larga organizza veloce la storiella edificante e poi parte. Il «potere del popolo» è democrazia. Questa è la sua definizione. Arg. «E sapete qual è stato il momento più edificante per me come rappresentante delle istituzioni italiane? – continua – Quando ho incontrato Barack Obama alla Casa Bianca». Ha spiegato così la democrazia e cos’è per lui, l’incontro con un presidente di colore (nero) dopo aver visto con i suoi figli un film (Selma) che raccontava la storia dell’Alabama negli anni 60 quando i neri non potevano neanche registrarsi per andare a votare. «Vedete la democrazia che ha fatto gli straordinari, e dopo neanche 50 anni, il presidente degli Stati Uniti, è Barack Obama, un uomo di colore». Ricapitolando, Renzi dopo una settimana che aveva visto questo bellissimo film, aveva incontrato Barack Obama (un uomo nero) dentro la Casa Bianca e si era emozionato. Questo è stato il momento più edificante della sua carriera istituzionale. La democrazia è una cosa seria, ha anche aggiunto, e «ha una dimensione ideale rappresentata per me proprio da Obama». Vabè… che avrà voluto dire? Se lo sarà chiesto Anna che c’entrava la cena con Barack Obama e il film che aveva visto con i figli col significato della democrazia? Noi sì. Ce lo siamo chiesti e ci è venuto il dubbio che non sapesse proprio cosa rispondere. Così su due piedi, non si era preparato. Poi per fortuna si è ricordato di quel film e di quella cena. Scusa Anna, verranno tempi migliori.