Lo dice il manifesto fondativo del Partito Democratico esattamente all'articolo 3: «La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercè della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale. La Costituzione può e deve essere aggiornata, nel solco dell’esperienza delle grandi democrazie europee, con riforme condivise, coerenti con i princìpi e i valori della Carta del 1948, confermati a larga maggioranza dal referendum del 2006.» Come dice Wikipedia "Romano Prodi in prima persona, nel corso del 2006, incaricò tredici personalità di spicco del mondo della cultura e della politica (Rita Borsellino, Liliana Cavani, Donata Gottardi, Roberto Gualtieri, Sergio Mattarella, Ermete Realacci, Virginio Rognoni, Michele Salvati, Pietro Scoppola, Giorgio Tonini, Salvatore Vassallo, Luciano Violante, più Giorgio Ruffolo che abbandonò in corso d’opera la stesura del testo per contrasti col resto del gruppo di lavoro)". Ora arriva anche la lettera di alcuni iscritto del Pd di Modena. Non servono commenti. Eccola qui:
Siamo democratiche e democratici, iscritti ed elettori del PD, collocati nel vasto campo delle diverse culture politiche della sinistra, del centrosinistra e della cittadinanza attiva da cui lo stesso PD è nato, decisi a prendere le distanze dalla Riforma Costituzionale oggetto del Referendum del 4 dicembre prossimo.
Non ci convince una riforma che si poteva e doveva fare meglio. Si poteva semplificare senza ridurre la rappresentanza e rendere più efficiente il potere esecutivo senza depauperare le autonomie regionali e locali. Lo diciamo dall’Emilia-Romagna, culla dell’ “autonomismo solidale”: una regione che si è sviluppata ed è progredita grazie alle capacità di generare in continuazione progetti e innovazione, resi possibili dalla capacità delle Istituzioni locali, dai Comuni alla Regione, di accrescere e valorizzare le peculiarità e le potenzialità economiche, civili, sociali e culturali dei nostri territori, facendo sistema e senza mai dimenticare i principi della democrazia, del rapporto con i cittadini e con i corpi intermedi di rappresentanza.
Non si tratta di ragionare sulla bontà del superamento del bicameralismo paritario, su cui in pochi hanno avanzato dubbi. Si tratta, piuttosto, di riaffermare, da un lato, equilibri e garanzie istituzionali proprie di un sistema parlamentare più democratico, e dall’altro, prerogative e capacità decisionali della Regione, nella chiarezza e nel rispetto dei compiti propri tra lo Stato e le autonomie locali. Il nostro è quindi un No al disegno centralistico che figura nella riforma; un disegno che, depotenziando il potere dei territori e dei cittadini, si traduce in una regressione della qualità della democrazia rispetto a quello attuale.
Il nostro NO è perché vogliamo una riforma davvero efficace e incisiva. Se fosse vero che è “meglio cambiare comunque piuttosto che stare fermi”, non avremmo dovuto votare negativamente al referendum costituzionale del 2006. E invece, dicemmo No sulla base di una valutazione di merito, perché il cambiamento non è un valore in sé. E’ un valore se aiuta a risolvere i problemi alla base della crisi economica, sociale e democratica che viviamo oramai da troppi anni.
Votiamo NO perché non ci convince un Senato come quello delineato nella Riforma, che non è un Senato delle autonomie perché non ha abbastanza potere su materie fondamentali per le autonomie, come le aree vaste, il coordinamento della finanza pubblica e dei tributi fra livelli di governo, i costi e i fabbisogni standard.
Votiamo NO perché non vi è garanzia che, con la Riforma, i senatori saranno legati a un rapporto diretto, di fiducia, con i cittadini dei loro territori e non rappresenteranno piuttosto i partiti da cui saranno nominati.
Votiamo NO perché questa riforma genererà ulteriore caos nelle Istituzioni. L’assenza di un meccanismo di conciliazione per i casi in cui Camera e Senato non trovino un accordo sulle importanti materie su cui resta il bicameralismo paritario – trattati europei, riforma costituzionale, ordinamento dei comuni, ecc. – può generare situazioni molto pericolose di stallo istituzionale.
Non ci convince la vulgata che spiega la riforma alla luce della riduzione dei costi della politica, che si sarebbe potuta ottenere con una semplice riduzione dei parlamentari, perché si traduce in un approccio populista e demagogico, che non aiuta un corretto confronto democratico e che favorisce chi sulla demagogia e sulla anti-politica ha costruito le sue fortune elettorali.
Votiamo NO perché la nuova legge elettorale (il cosiddetto Italicum) che, al netto di “aperture”, in questi molti mesi non si è voluto realmente cambiare, combinata con la Riforma Costituzionale, comporterà un vero e proprio stravolgimento della forma di democrazia parlamentare, concentrando il potere nelle mani del governo e di chi lo guida, attribuendo ad un unico partito (che potrebbe essere espressione di una ristretta minoranza di elettori) sia il potere esecutivo che il potere legislativo, per di più con l’iniziativa legislativa che passa dal Parlamento al Governo.
Votiamo NO perché c’è un serio problema di metodo e merito politico: la grave violazione dell’articolo 3 del Manifesto dei Valori del Pd che recita: “La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza, che essa non è alla mercé della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza”, Noi abbiamo fondato o abbiamo aderito a quel Pd e non abbiamo cambiato idea!
Per queste ragioni ci impegneremo nella campagna referendaria per il NO in autonomia e in collaborazione con i Comitati esistenti e creando occasioni per approfondire il merito della questione.
Il nostro è un NO a viso aperto che non gioca su ambiguità politiche e retropensieri, che entra nel merito della sfida referendaria, separandola con nettezza dalle questioni che riguardano l’attuale governo.
Siamo convinti che la nostra scelta, compiuta in coerenza con i nostri ideali e con lo spirito della Costituzione, dia linfa al PD, al suo costitutivo pluralismo e alla sua nativa connotazione di centrosinistra. Del resto, sulla Costituzione ciascuno di noi è chiamato, come dice lo Statuto del PD, a decidere nello spirito costituente, prima di tutto da cittadino e da cittadina.
Modena, 7 novembre 2016
——-
(Primo elenco di firmatari)
Maria Cecilia Guerra Senatrice Pd
Luciano Guerzoni Vice Presidente Nazionale ANPI-Ex Senatore
Paolo Trande Consigliere Comunale Modena-Direzione Regionale Pd
Riccardo Orlandi Direzione provinciale Pd
Ivan Alboresi Consigliere Comunale Pd Formigine
Carmelo Belardo Segretario di Circolo Pd (Modena)/Presidente Quartiere 2
Lorenzo Campana Consigliere Comunale Pd Nonantola
Renzo Catucci Consigliere Comunale Pd Sassuolo
Sandra Mattioli Pd “San Faustino”/Assemblea regionale
Michele Stortini Segretario di Circolo Pd (Modena)
Michele Andreana Ex Consigliere Comunale di Modena
Claudio Andreoli Ex iscritto/Ex Volontario Feste
Sergio Ansaloni Pd “San Faustino” Modena
Simone Barbieri Assicuratore/Elettore Pd Modena
Danilo Barbieri Pd “Buon Pastore”/Militante
Greta Barbolini Dirigente associativo
Rita Bellei Consigliera Comunale Nonantola/Vice-Segretaria Circolo
Gianluca Bellentani Pd Formigine
Gabriele Bettelli Iscritto al Circolo Pd “Buon Pastore”. Osservatorio APS
Valeria Biancolini Iscritta Pd “san Lazzaro-Modena Est”
Massimo Bigarelli Medico/Modena
Gerardo Bisaccia Dirigente Associativo
Annamaria Borghi ex iscritta/Volontaria Feste
Roberto Bonfatti Pd “San Faustino”
Maurizio Borsari Ex Assessore Modena/Dirigente cooperazione in pensione
Pier Paolo Borsari Pd Nonantola/Ex Sindaco di Nonantola
Vanna Borsari Pd Formigine
Paolo Bosi Docente UNIMORE
Vanis Bruni
Rolando Bussi Pd “Centro Storico”
Sonia Canadè Consigliera Comunale Nonantola
Raffaele Caterino Dott. in scienze della Cultura/Studioso della storia della sinistra
Fausto Cigni Pd “San Lazzaro-Modena Est”/Assemblea Cittadina Pd Modena
Salvatore Colucci Comitati di Circolo Formigine
Renato Cocchi
Giorgio Cozza Ex iscritto Pd/Pensionato
Ivan Debbi Pd “San Faustino” Modena
Enrico Gallo Capogruppo in Quartiere 4/Assemblea Provinciale Pd
Giorgio Gasparini Pd Bastiglia/Ex vice-sindaco di Bastiglia
Roberto Gasparini Consigliere Comunale-Capogruppo/Vice-Segretario Pd Bastiglia
Ruben Gasparini Direttivo Circolo Pd “Crocetta”
Ettore Ghidoni Pensionato, ex dirigente cooperativo, volontario CGIL
Gigi Giordani Direttivo Pd Pavullo
Maria Paola Guerra Docente UNIMORE
Daniele Guzzinati Pd Medolla/Ex Assessore
Gianlorenzo Ingrami Direzione Pd Sassuolo
Michele Lacirignola Medico/Modena
Michele Lalla Docente UNIMORE
Mauro Malavasi Pd “San Faustino” Modena
Marco Malferrari Consigliere Comunale Pd Modena
Stefania Marchesi Dirigente Associativo
Mauro Masetti Funzionario cooperazione/ex segretario Pd Centro Storico
Tonino Mazzucchelli
Pasquale Palermiti Militante
Angelo Panzetti Pd Nonantola
Arnaldo Parmeggiani Iscritto Pd Modena
Brunella Piccinini Direttivo Circolo Pd “Crocetta”
Antonio Rossi Consigliere Comunale “Lista Civica Pistoni” Sassuolo
Enrico Rinaldi Circolo Pd “San Faustino”/Storico Volontario Feste
Giovanni Romagnoli Ex Assessore Modena e regionale
Uliana Roncagli Ex iscritta-Ex Volontaria Feste
Armando Rossi Pd “San Faustino”
Leda Roversi Pd “Buon Pastore”/Assemblea Provinciale
Sergio Rusticali Assemblea Cittadina Pd Modena
Gina Sacchetti Volontaria SPI/CGIL
Mario Scianti Elettore/Ex Funzionario pubblico in pensione
Loretta Sgarbi Volontaria SPI-CGIL
Valentina Solfrini Pd Castelnuovo Rangone
Luca Sitta Segretario Circolo Tematico Modena
Nadia Soliani Pd Modena
Enio Superbi Direttivo provinciale ANPI/Direttivo Pd Finale Emilia
Vincenzo Walter Stella Consigliere Comunale Modena/Segretario di Circolo
Giovanni Stigliano Ex assessore ed ex segretario Pd Bomporto
Simone Tazzioli Segreteria Pd Sassuolo
Luciano Tomassia Pd “Buon Pastore”/Storico Volontario Feste
Rita Tonus Consigliere Pd Q2 Modena
Gianni Tosi Pd “San lazzaro-Modena Est”
Patrizia Villani Ex Segretaria Circolo/Direzione provinciale Pd
Lauro Vignudelli Segretario di Circolo Pd (Modena)
Ivan Zanni Pensionato/Modena
Gigliola Zanni Elettrice/Modena
Mauro Zanni Ex iscritto Pd San Cesario SP
Tiziano Zanni Direttivo Pd Sant’Agnese
Romano Zanotti Direttivo Pd “San Lazzaro”
Alfredo Zetti Pd “Crocetta”/Assemblea Cittadina
Alberto Zini Elettore/Consulente del Lavoro/Docente Unimor
 

Lo dice il manifesto fondativo del Partito Democratico esattamente all’articolo 3:

«La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercè della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale. La Costituzione può e deve essere aggiornata, nel solco dell’esperienza delle grandi democrazie europee, con riforme condivise, coerenti con i princìpi e i valori della Carta del 1948, confermati a larga maggioranza dal referendum del 2006.»

Come dice Wikipedia “Romano Prodi in prima persona, nel corso del 2006, incaricò tredici personalità di spicco del mondo della cultura e della politica (Rita Borsellino, Liliana Cavani, Donata Gottardi, Roberto Gualtieri, Sergio Mattarella, Ermete Realacci, Virginio Rognoni, Michele Salvati, Pietro Scoppola, Giorgio Tonini, Salvatore Vassallo, Luciano Violante, più Giorgio Ruffolo che abbandonò in corso d’opera la stesura del testo per contrasti col resto del gruppo di lavoro)”.

Ora arriva anche la lettera di alcuni iscritto del Pd di Modena. Non servono commenti. Eccola qui:

Siamo democratiche e democratici, iscritti ed elettori del PD, collocati nel vasto campo delle diverse culture politiche della sinistra, del centrosinistra e della cittadinanza attiva da cui lo stesso PD è nato, decisi a prendere le distanze dalla Riforma Costituzionale oggetto del Referendum del 4 dicembre prossimo.
Non ci convince una riforma che si poteva e doveva fare meglio. Si poteva semplificare senza ridurre la rappresentanza e rendere più efficiente il potere esecutivo senza depauperare le autonomie regionali e locali. Lo diciamo dall’Emilia-Romagna, culla dell’ “autonomismo solidale”: una regione che si è sviluppata ed è progredita grazie alle capacità di generare in continuazione progetti e innovazione, resi possibili dalla capacità delle Istituzioni locali, dai Comuni alla Regione, di accrescere e valorizzare le peculiarità e le potenzialità economiche, civili, sociali e culturali dei nostri territori, facendo sistema e senza mai dimenticare i principi della democrazia, del rapporto con i cittadini e con i corpi intermedi di rappresentanza.
Non si tratta di ragionare sulla bontà del superamento del bicameralismo paritario, su cui in pochi hanno avanzato dubbi. Si tratta, piuttosto, di riaffermare, da un lato, equilibri e garanzie istituzionali proprie di un sistema parlamentare più democratico, e dall’altro, prerogative e capacità decisionali della Regione, nella chiarezza e nel rispetto dei compiti propri tra lo Stato e le autonomie locali. Il nostro è quindi un No al disegno centralistico che figura nella riforma; un disegno che, depotenziando il potere dei territori e dei cittadini, si traduce in una regressione della qualità della democrazia rispetto a quello attuale.
Il nostro NO è perché vogliamo una riforma davvero efficace e incisiva. Se fosse vero che è “meglio cambiare comunque piuttosto che stare fermi”, non avremmo dovuto votare negativamente al referendum costituzionale del 2006. E invece, dicemmo No sulla base di una valutazione di merito, perché il cambiamento non è un valore in sé. E’ un valore se aiuta a risolvere i problemi alla base della crisi economica, sociale e democratica che viviamo oramai da troppi anni.
Votiamo NO perché non ci convince un Senato come quello delineato nella Riforma, che non è un Senato delle autonomie perché non ha abbastanza potere su materie fondamentali per le autonomie, come le aree vaste, il coordinamento della finanza pubblica e dei tributi fra livelli di governo, i costi e i fabbisogni standard.
Votiamo NO perché non vi è garanzia che, con la Riforma, i senatori saranno legati a un rapporto diretto, di fiducia, con i cittadini dei loro territori e non rappresenteranno piuttosto i partiti da cui saranno nominati.
Votiamo NO perché questa riforma genererà ulteriore caos nelle Istituzioni. L’assenza di un meccanismo di conciliazione per i casi in cui Camera e Senato non trovino un accordo sulle importanti materie su cui resta il bicameralismo paritario – trattati europei, riforma costituzionale, ordinamento dei comuni, ecc. – può generare situazioni molto pericolose di stallo istituzionale.
Non ci convince la vulgata che spiega la riforma alla luce della riduzione dei costi della politica, che si sarebbe potuta ottenere con una semplice riduzione dei parlamentari, perché si traduce in un approccio populista e demagogico, che non aiuta un corretto confronto democratico e che favorisce chi sulla demagogia e sulla anti-politica ha costruito le sue fortune elettorali.
Votiamo NO perché la nuova legge elettorale (il cosiddetto Italicum) che, al netto di “aperture”, in questi molti mesi non si è voluto realmente cambiare, combinata con la Riforma Costituzionale, comporterà un vero e proprio stravolgimento della forma di democrazia parlamentare, concentrando il potere nelle mani del governo e di chi lo guida, attribuendo ad un unico partito (che potrebbe essere espressione di una ristretta minoranza di elettori) sia il potere esecutivo che il potere legislativo, per di più con l’iniziativa legislativa che passa dal Parlamento al Governo.
Votiamo NO perché c’è un serio problema di metodo e merito politico: la grave violazione dell’articolo 3 del Manifesto dei Valori del Pd che recita: “La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza, che essa non è alla mercé della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza”, Noi abbiamo fondato o abbiamo aderito a quel Pd e non abbiamo cambiato idea!
Per queste ragioni ci impegneremo nella campagna referendaria per il NO in autonomia e in collaborazione con i Comitati esistenti e creando occasioni per approfondire il merito della questione.
Il nostro è un NO a viso aperto che non gioca su ambiguità politiche e retropensieri, che entra nel merito della sfida referendaria, separandola con nettezza dalle questioni che riguardano l’attuale governo.
Siamo convinti che la nostra scelta, compiuta in coerenza con i nostri ideali e con lo spirito della Costituzione, dia linfa al PD, al suo costitutivo pluralismo e alla sua nativa connotazione di centrosinistra. Del resto, sulla Costituzione ciascuno di noi è chiamato, come dice lo Statuto del PD, a decidere nello spirito costituente, prima di tutto da cittadino e da cittadina.
Modena, 7 novembre 2016
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(Primo elenco di firmatari)
Maria Cecilia Guerra Senatrice Pd
Luciano Guerzoni Vice Presidente Nazionale ANPI-Ex Senatore
Paolo Trande Consigliere Comunale Modena-Direzione Regionale Pd
Riccardo Orlandi Direzione provinciale Pd
Ivan Alboresi Consigliere Comunale Pd Formigine
Carmelo Belardo Segretario di Circolo Pd (Modena)/Presidente Quartiere 2
Lorenzo Campana Consigliere Comunale Pd Nonantola
Renzo Catucci Consigliere Comunale Pd Sassuolo
Sandra Mattioli Pd “San Faustino”/Assemblea regionale
Michele Stortini Segretario di Circolo Pd (Modena)
Michele Andreana Ex Consigliere Comunale di Modena
Claudio Andreoli Ex iscritto/Ex Volontario Feste
Sergio Ansaloni Pd “San Faustino” Modena
Simone Barbieri Assicuratore/Elettore Pd Modena
Danilo Barbieri Pd “Buon Pastore”/Militante
Greta Barbolini Dirigente associativo
Rita Bellei Consigliera Comunale Nonantola/Vice-Segretaria Circolo
Gianluca Bellentani Pd Formigine
Gabriele Bettelli Iscritto al Circolo Pd “Buon Pastore”. Osservatorio APS
Valeria Biancolini Iscritta Pd “san Lazzaro-Modena Est”
Massimo Bigarelli Medico/Modena
Gerardo Bisaccia Dirigente Associativo
Annamaria Borghi ex iscritta/Volontaria Feste
Roberto Bonfatti Pd “San Faustino”
Maurizio Borsari Ex Assessore Modena/Dirigente cooperazione in pensione
Pier Paolo Borsari Pd Nonantola/Ex Sindaco di Nonantola
Vanna Borsari Pd Formigine
Paolo Bosi Docente UNIMORE
Vanis Bruni
Rolando Bussi Pd “Centro Storico”
Sonia Canadè Consigliera Comunale Nonantola
Raffaele Caterino Dott. in scienze della Cultura/Studioso della storia della sinistra
Fausto Cigni Pd “San Lazzaro-Modena Est”/Assemblea Cittadina Pd Modena
Salvatore Colucci Comitati di Circolo Formigine
Renato Cocchi
Giorgio Cozza Ex iscritto Pd/Pensionato
Ivan Debbi Pd “San Faustino” Modena
Enrico Gallo Capogruppo in Quartiere 4/Assemblea Provinciale Pd
Giorgio Gasparini Pd Bastiglia/Ex vice-sindaco di Bastiglia
Roberto Gasparini Consigliere Comunale-Capogruppo/Vice-Segretario Pd Bastiglia
Ruben Gasparini Direttivo Circolo Pd “Crocetta”
Ettore Ghidoni Pensionato, ex dirigente cooperativo, volontario CGIL
Gigi Giordani Direttivo Pd Pavullo
Maria Paola Guerra Docente UNIMORE
Daniele Guzzinati Pd Medolla/Ex Assessore
Gianlorenzo Ingrami Direzione Pd Sassuolo
Michele Lacirignola Medico/Modena
Michele Lalla Docente UNIMORE
Mauro Malavasi Pd “San Faustino” Modena
Marco Malferrari Consigliere Comunale Pd Modena
Stefania Marchesi Dirigente Associativo
Mauro Masetti Funzionario cooperazione/ex segretario Pd Centro Storico
Tonino Mazzucchelli
Pasquale Palermiti Militante
Angelo Panzetti Pd Nonantola
Arnaldo Parmeggiani Iscritto Pd Modena
Brunella Piccinini Direttivo Circolo Pd “Crocetta”
Antonio Rossi Consigliere Comunale “Lista Civica Pistoni” Sassuolo
Enrico Rinaldi Circolo Pd “San Faustino”/Storico Volontario Feste
Giovanni Romagnoli Ex Assessore Modena e regionale
Uliana Roncagli Ex iscritta-Ex Volontaria Feste
Armando Rossi Pd “San Faustino”
Leda Roversi Pd “Buon Pastore”/Assemblea Provinciale
Sergio Rusticali Assemblea Cittadina Pd Modena
Gina Sacchetti Volontaria SPI/CGIL
Mario Scianti Elettore/Ex Funzionario pubblico in pensione
Loretta Sgarbi Volontaria SPI-CGIL
Valentina Solfrini Pd Castelnuovo Rangone
Luca Sitta Segretario Circolo Tematico Modena
Nadia Soliani Pd Modena
Enio Superbi Direttivo provinciale ANPI/Direttivo Pd Finale Emilia
Vincenzo Walter Stella Consigliere Comunale Modena/Segretario di Circolo
Giovanni Stigliano Ex assessore ed ex segretario Pd Bomporto
Simone Tazzioli Segreteria Pd Sassuolo
Luciano Tomassia Pd “Buon Pastore”/Storico Volontario Feste
Rita Tonus Consigliere Pd Q2 Modena
Gianni Tosi Pd “San lazzaro-Modena Est”
Patrizia Villani Ex Segretaria Circolo/Direzione provinciale Pd
Lauro Vignudelli Segretario di Circolo Pd (Modena)
Ivan Zanni Pensionato/Modena
Gigliola Zanni Elettrice/Modena
Mauro Zanni Ex iscritto Pd San Cesario SP
Tiziano Zanni Direttivo Pd Sant’Agnese
Romano Zanotti Direttivo Pd “San Lazzaro”
Alfredo Zetti Pd “Crocetta”/Assemblea Cittadina
Alberto Zini Elettore/Consulente del Lavoro/Docente Unimor