Ieri, nel dibattito con Landini, Renzi ha accusato per l'ennesima volta il fronte del No di essere un'accozzaglia. Ma, io mi domando, la trasversalità del fronte del No=accozzaglia non vale per quello del Sì? Mi spiegate Ferzan Ozpetek con Confindustria cosa ha a che spartire? E Michele Santoro con Denis Verdini o Angelino Alfano?

Comunque se per caso prevalesse il No l’impresa sarà stata eroica. Io un Armageddon del genere che va da Confindustria allo chef Bottura passando per Ferzan Ozpetek non l’avevo mai visto. Il mitico, anzi “mitticoooo” Renzi, accusa il fronte del No di essere una “accozzaglia” e lo ribadisce a Maurizio Landini su Raitre ieri, criticando la trasversalità e anche l’eterogeneità del No, «preferisco definirvi accozzaglia piuttosto che una coalizione coesa di governo», come se di coalizione coesa di governo stessero parlando. E al solito, maglione rosso e sguardo perso di fronte a tanta “scollatezza”, Maurizio Landini non restituisce il sarcasmo. Neanche in modo semplice, neanche a modo suo. Proviamo a farlo noi? La trasversalità del fronte del No=accozzaglia non vale per quello del Sì? Mi spiegate Ferzan Ozpetek con Confindustria cosa ha a che spartire? O con Lorenzin? E Michele Santoro con Denis Verdini o Angelino Alfano cosa c’entra, me lo spiegate? Accozzaglia o coesa coalizione di governo?Ahhhhh…
Tenerezza contro disprezzo. Landini in giacca, quella buona e Renzi in maglioncino, blu come quello di Marchionne. La forza dello storytelling direbbe Baricco. Quello che racconta che Maurizio Landini, segretario della Fiom «difende la casta», difende la casta avete capito bene, il segretario del sindacato dei metalmeccaninci (che esistono ancora) difende la casta dei consiglieri comunali per il nostro premier. E Renzi invece vuole ridurre i costi della politica e abolire il Cnel. Peccato che qualche settimana fa, il Pd abbia votato compatto e contrario in Parlamento contro la riduzione degli stipendi dei parlamentari. E poi la realtà di Landini, mannaggia… troppo digiuno di lezioni “baricchiane”, molto semplice: «Lei spacca il Paese, lei non elimina il bicameralismo, noi vogliamo cambiare ma questa riforma è malfatta». Malfatta a chi? Renzi affonda il colpo: «Landini lei vive nel paese delle meraviglie, lei è Alice». Pensa di averlo steso. Ignorante e Alice nel paese delle meraviglie.

Confesso che stavo per ridere. Lo confesso. Ho immaginato Landini come Alice nel suo paese delle meraviglie, quello dei metalmeccanici sempre… ho tentato di immaginare tutte le meraviglie che può riservare quel mondo fatato dei quasi quattrocentomila iscritti alla Fiom e dei 5 milioni e mezzo di iscritti alla Cgil che andranno da Landini a raccontargli delle meraviglie tutti i giorni!

Ho fatto fatica però a immaginarmele queste tante meraviglie. Ho immaginato più facilmente le meraviglie di Renzi. E pure quelle di Alfano e Verdini. Forse anche quelle dello chef Bottura. Di Landini mi è piuttosto tornata alla mente la parola “Freddo” che disse a una trasmissione su La7 tempo fa. Il freddo era quello della fabbrica la prima volta che ci era entrato. A 14 anni.