Quali potrebbero essere le conseguenze sul pianeta dopo anni di Trump alla presidenza? Una serie di mappe per vedere con i propri occhi i danni causati da politiche catastrofiche che non tengono conto del cambiamento climatico

Quali potrebbero essere le conseguenze sul pianeta dopo anni di Trump alla presidenza? Nei prossimi quattro anni infatti il 45° presidente degli Stati Uniti sembra voler fare marcia indietro su molte delle politiche attuate dall’amministrazione Obama in tema ambientale. A Trump del riscaldamento globale non interessa granché e ha tutta l’intenzione di recedere dall’accordo sul clima di Parigi firmato appena un anno fa (e con grande entusiasmo) dal suo predecessore. Anzi le sue idee in merito hanno tutta l’aria di essere a dir poco fantasiose e singolari.

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L’emergenza climatica richiede al contrario misure immediate per evitare il verificarsi di catastrofi ambientali sempre più significative entro i prossimi 100 anni.
Il New York Times, alla luce delle posizioni anti ambientaliste del presidente miliardario, ha provato ad immaginare con alcune mappe che abbiamo rielaborato qui sotto come cambierebbe la geografia di alcune città e stati americani. A seconda della gravità dei provvedimenti varati da Trump e dei danni ambientali che questi potrebbero causare ha quindi stilato tre diversi tipi di scenario.

Queste mappe mostrano come con il surriscaldamento terrestre potrebbe evolversi la conformazione di alcune aree e città nel 2100 a seconda delle politiche più o meno aggressive nei confronti dell’ambiente intraprese da Donald Trump.

Scenario 1 – Innalzamento delle acque di 60cm rispetto al 2016

Questo scenario presuppone che, al di là degli impegni assunti a Parigi con l’accordo sul clima, si realizzino dei tagli aggressivi contro le emissioni di gas serra. Anche in questo caso nelle città indicate, l’aumento del livello del mare potrebbe variare, a seconda dei fattori locali, da 50 cm a 70 cm.

Scenario 2 – Innalzamento delle acque di 1 metro rispetto al 2016

Questo accadrebbe nel caso in cui le emissioni di gas serra continuassero ad aumentare e la fusione dei ghiacci dell’antartico si verificasse ad un ritmo lento. Nelle città indicate, l’aumento del livello del mare potrebbe variare, a seconda dei fattori locali, da 85 cm a un metro

Scenario 3 – Innalzamento delle acque da 1,5 metri a oltre 2 metri rispetto al 2016

In questo caso le emissioni di gas serra continuano ad aumentare ma la fusione dei ghiacci dell’antartico si verifica rapidamente. Nelle città indicate, l’aumento del livello del mare potrebbe variare, a seconda dei fattori locali, da 1,5 metri a oltre 2 metri.

Negli Stati Uniti la grande minaccia verte per lo più sulla Florida, questo forse potrebbe sensibilizzare Trump visto che proprio lui possiede un club esclusivo in una località della Florida chiamata Mar-a-Lago. Per segnare la differenza fra un cambiamento climatico problematico, ma gestibile e una vera e propria catastrofe che farà scomparire i terreni sui quali vivono migliaia e migliaia di persone, sono necessari dei tagli netti e decisi alle emissioni di gas serra. In assenza di questi tagli nel 2100 potremmo trovarci di fronte a uno scenario apocalittico.

Questo sarebbe il possibile destino di Norfolk in Virginia:

Ecco come invece si trasformerebbe Charleston nel South Carolina: