Ivan Lesay, il Segretario di Stato delle finanze slovacche, sottolinea la necessità di costruire una capacità fiscale europea che permetta lo sviluppo di strumenti di correzione del ciclo economico

In un’intervista per Euractiv, il Segretario di Stato delle finanze slovacco, Ivan Lesay, ha parlato dell’opportunità di introdurre a livello europeo, uno schema di garanzia contro la disoccupazione.

Lesay, che attualmente è Presidente in carica del Consiglio nel quadro del semestre a guida slovacca, ha specificato che «è necessario muoversi nella direzione di un tale meccanismo affinché l’Unione monetaria rimanga intatta e sostenibile nel lungo periodo».

Il Segretario di Stato ha anche ammesso che si tratta di un «obiettivo difficile» da realizzare e che ci sono «molti ostacoli». Allo stesso tempo ha parlato di una varietà «di soluzioni possibili».

Interrogato sull’opposizione della Germania a un tale meccanismo, Lesay ha glissato: «Dopo la Brexit, a livello europeo, c’è molto più appetito per la costituzione di strumenti fiscali comuni».

Già, perché prima di poter metter in piedi un qualsiasi schema di sicurezza contro la disoccupazione, l’Europa avrebbe bisogno di sviluppare una vera e proprio “capacità fiscale”, un’evoluzione del processo di integrazione che tocca la sovranità nazionale in materia.

Lesay ha ribadito che, a livello europeo, esiste un gap tra il livello aggregato di capacità fiscale e quello ottimale che servirebbe all’Unione monetaria. Ciò è dovuto anche al fatto che, quando si parla di capacità fiscali si guarda semplicemente alla sommatoria delle singole capacità nazionali.

«Lo scenario preferito sarebbe quello di avere una sorta di dispositivo fiscale centralizzato», ha ammesso Lesay. Anche perché la Commissione europea, legalmente, ha “il potere” di far spendere di meno agli singoli Stati, non certo quello di incrementare la spesa pubblica.

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