«Le donne negli ultimi anni hanno raggiunto molti nuovi traguardi, hanno invaso come mai prima d’ora gli uffici pubblici e hanno lottato contro i pregiudizi di chi le vedeva esclusivamente come una proprietà maschile. Eppure Miss Mabel Stark ha fatto molto di più di tutto questo. Non solo è riuscita a fare cose che nessuna donna prima di lei era riuscita a fare, ma le imprese che ha compiuto non sono mai state compiute nemmeno da alcun uomo». Queste sono le parole con cui nel lontano 1921 un reporter del Clovis News, il giornale locale della cittadina di Clovis in New Mexico, raccontava dell’arrivo del circo di Al G. Barnes e in particolare di lei, Miss Mabel Stark, indomita domatrice di tigri e star indiscussa dello spettacolo circense. 1914-al-g-barnes-mabel-stark-and-cub La fama della signora Stark era piuttosto diffusa negli anni Venti in America, tanto che in un articolo del 1922 apparso sul New York Times si riporta la sua storia: «Mabel Stark inizialmente lavorava come infermiera, ma dopo un crollo nervoso cominciò ad allevare tigri. Pensò fosse più facile e semplice». Era il 1912 quando iniziò questa avventura, dieci anni dopo i felini erano diventati sedici ed era riuscita ad insegnare loro una serie di acrobazie fra le quali disporsi a piramide e saltarle sopra la testa. Alcuni giornali riportavano addirittura che era in grado di restare in una gabbia con oltre venti tigri alla volta. av0sr5 Una nota interessante da constatare è sul metodo utilizzato da Stark per addomesticare le sue adorate tigri, un metodo che a quanto riportano articoli e vecchi testimonianze era molto lontano da quello aggressivo e “maschile”. Rispetto alle solite pratiche dei domatori uomini che tentavano di sottomettere gli animali utilizzando punizioni e forza bruta, Mabel preferiva invece cercare di creare un legame con le sue tigri e insegnare loro una serie di comandi verbali e a quanto pare le sue scelte furono azzeccate vista la grande fama che ottenne rispetto a molti dei colleghi del sesso opposto. [caption id="attachment_91329" align="aligncenter" width="1024"]Mabel Stark training tiger to walk tightrope at Jungleland, circa 1950. We’re happy to share this digital image on Flickr. Please note that certain restrictions on high quality reproductions of the original physical version may apply. For information regarding obtaining a reproduction of this image, please contact the Special Collections Librarian at specoll@tolibrary.org. Mabel Stark training tiger to walk tightrope at Jungleland, circa 1950.
We’re happy to share this digital image on Flickr. Please note that certain restrictions on high quality reproductions of the original physical version may apply. For information regarding obtaining a reproduction of this image, please contact the Special Collections Librarian at [email protected].[/caption] mabel-starkterrell-jacob-bertnelson-1936-al-g-barnes Quella di Mabel Stark non è però l’unica storia di questo tipo, in quegli anni infatti, proprio nel mondo della performance circense, molte donne trovavano il modo di spiccare per doti che rompevano gli stereotipi tradizionali, contribuendo così a plasmare nell’immaginario collettivo l’idea di un nuovo modello di donna: libero, forte e indipendente, ma che, paradossalmente restava, estremamente attraente per gli uomini. [su_divider top="no" divider_color="#d0d0cd" size="1" margin="30"][/su_divider]  

Mabel Stark non addomesticò solo tigri, addomesticò anche le menti dei suoi contemporanei e li abituò a pensare alle donne in modo diverso.

  [su_divider top="no" divider_color="#d0d0cd" size="1" margin="30"][/su_divider] A differenza delle suffragette infatti le donne impegnate nel mondo del circo erano considerate dotate di un fascino esotico nel quale l’aspetto estremamente femminile e fragile creava un contrasto quasi magnetico con la tenacia e la fermezza con cui praticavano (sfoggiando una certa non calanche) attività considerate tradizionalmente maschili. D’altronde, come amava ripetere la stessa Mabel: «Le tigri amano solo le persone che hanno una volontà più forte della loro» e questo ha poco a che vedere con il genere a cui si appartiene. Quello che è certo è che Mabel Stark non addomesticò solo tigri, addomesticò anche le menti dei suoi contemporanei e li abituò a pensare alle donne in modo diverso. Anche questa era un’impresa in cui nessun uomo prima di allora era mai riuscito.

«Le donne negli ultimi anni hanno raggiunto molti nuovi traguardi, hanno invaso come mai prima d’ora gli uffici pubblici e hanno lottato contro i pregiudizi di chi le vedeva esclusivamente come una proprietà maschile. Eppure Miss Mabel Stark ha fatto molto di più di tutto questo. Non solo è riuscita a fare cose che nessuna donna prima di lei era riuscita a fare, ma le imprese che ha compiuto non sono mai state compiute nemmeno da alcun uomo». Queste sono le parole con cui nel lontano 1921 un reporter del Clovis News, il giornale locale della cittadina di Clovis in New Mexico, raccontava dell’arrivo del circo di Al G. Barnes e in particolare di lei, Miss Mabel Stark, indomita domatrice di tigri e star indiscussa dello spettacolo circense.

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La fama della signora Stark era piuttosto diffusa negli anni Venti in America, tanto che in un articolo del 1922 apparso sul New York Times si riporta la sua storia: «Mabel Stark inizialmente lavorava come infermiera, ma dopo un crollo nervoso cominciò ad allevare tigri. Pensò fosse più facile e semplice». Era il 1912 quando iniziò questa avventura, dieci anni dopo i felini erano diventati sedici ed era riuscita ad insegnare loro una serie di acrobazie fra le quali disporsi a piramide e saltarle sopra la testa. Alcuni giornali riportavano addirittura che era in grado di restare in una gabbia con oltre venti tigri alla volta.

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Una nota interessante da constatare è sul metodo utilizzato da Stark per addomesticare le sue adorate tigri, un metodo che a quanto riportano articoli e vecchi testimonianze era molto lontano da quello aggressivo e “maschile”. Rispetto alle solite pratiche dei domatori uomini che tentavano di sottomettere gli animali utilizzando punizioni e forza bruta, Mabel preferiva invece cercare di creare un legame con le sue tigri e insegnare loro una serie di comandi verbali e a quanto pare le sue scelte furono azzeccate vista la grande fama che ottenne rispetto a molti dei colleghi del sesso opposto.

Mabel Stark training tiger to walk tightrope at Jungleland, circa 1950. We’re happy to share this digital image on Flickr. Please note that certain restrictions on high quality reproductions of the original physical version may apply. For information regarding obtaining a reproduction of this image, please contact the Special Collections Librarian at specoll@tolibrary.org.
Mabel Stark training tiger to walk tightrope at Jungleland, circa 1950.
We’re happy to share this digital image on Flickr. Please note that certain restrictions on high quality reproductions of the original physical version may apply. For information regarding obtaining a reproduction of this image, please contact the Special Collections Librarian at [email protected].

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Quella di Mabel Stark non è però l’unica storia di questo tipo, in quegli anni infatti, proprio nel mondo della performance circense, molte donne trovavano il modo di spiccare per doti che rompevano gli stereotipi tradizionali, contribuendo così a plasmare nell’immaginario collettivo l’idea di un nuovo modello di donna: libero, forte e indipendente, ma che, paradossalmente restava, estremamente attraente per gli uomini.

 

Mabel Stark non addomesticò solo tigri, addomesticò anche le menti dei suoi contemporanei e li abituò a pensare alle donne in modo diverso.

 


A differenza delle suffragette infatti le donne impegnate nel mondo del circo erano considerate dotate di un fascino esotico nel quale l’aspetto estremamente femminile e fragile creava un contrasto quasi magnetico con la tenacia e la fermezza con cui praticavano (sfoggiando una certa non calanche) attività considerate tradizionalmente maschili. D’altronde, come amava ripetere la stessa Mabel: «Le tigri amano solo le persone che hanno una volontà più forte della loro» e questo ha poco a che vedere con il genere a cui si appartiene. Quello che è certo è che Mabel Stark non addomesticò solo tigri, addomesticò anche le menti dei suoi contemporanei e li abituò a pensare alle donne in modo diverso. Anche questa era un’impresa in cui nessun uomo prima di allora era mai riuscito.