Per il "bonus di Natale" ai pensionati, Tsipras ottiene la maggioranza dei due terzi del suo Parlamento. Ma l'Eurogruppo va su tutte le furie e sospende il piano di aiuti. Con Atene si schierano la Commissione, i Socialisti europei e la Francia. E l'Italia che fa?

Un assegno per l’1,6 milioni di greci che hanno una pensione inferiore 850 euro al mese. Per un totale di 617 milioni di euro. “Solo una mancia, troppo bassa”, secondo i 5mila pensionati che ieri sera hanno marciato pacificamente ad Atene. Troppo poco per compensare il taglio del 50% delle pensioni e dell’ultima quattordicesima voluta dai creditori. Eppure abbastanza per scatenare le ire di Bruxelles. Il portavoce dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha subito annunciato, su richiesta della Germania, la sospensione degli aiuti alla Grecia, misure concordate pochi giorni fa per alleggerire il debito greco, misure che riguardano un aumento di 300 euro alle pensioni minime, ma anche una serie di sgravi fiscali per le isole del’Egeo particolarmente esposte all’arrivo di migranti.

Dopo l’annuncio sulla tv di Stato dell’8 dicembre, il premier Alexis Tsipras ha portato la sua proposta davanti al Parlamento, ottenendo una maggioranza dei due terzi: 196 voti a favore e 61 astenuti. Per il “bonus di Natale” hanno votato sì i deputati di Syriza, i Greci Indipendenti di Anel, l’alleanza dei socialisti di Pasok e Sinistra democratica, gli ex compagni di partito del Kke (il Partito Comunista) e persino i neonazisti di Alda Dorata. Mentre si sono astenuti dal votare o dall’entrare in aula i populisti di Potami e dell’Unione di Centro e quelli di Nuova Democrazia.«Fedeli al nostro impegno a sostenere i più deboli», ha detto Tsipras, sottolineando che la decisione del governo arriva dopo che la Grecia ha superato gli obiettivi di surplus primario per il 2016, ha tenuto a sottolineare il premier greco, che ha raggiunto l’1,1% del Pil, contro lo 0,5% previsto dal piano di salvataggio. Ma il fondo Esm ha comunque sospeso l’accordo.

La Commissione europea ha criticato la decisione dei creditori. Il commissario europeo agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici si è schierato dalla parte di Atene: «Perché avvenga il blocco ci deve essere l’unanimità e occorre che la Commissione esprima il suo punto di vista. La Commissione rappresenta l’interesse generale e il suo punto di vista è diverso», ha detto Moscovici ai giornalisti a margine di una riunione dei leader socialisti, alla quale Tsipras prende parte come osservatore. «Non c’è ragione» di rimettere in discussione la decisione sul debito, dice, anticipando che la Commissione non è disposta ad accettare una decisione presa dal solo Eurogruppo.

Anche la Francia di Francois Hollande si schiera con Atene: L’Ue dovrebbe rispettare la decisione dei ministri delle Finanze della zona euro e alleggerire il debito, ha detto il Presidente in uscita. E l’Italia che fa? Decise le parole di Gianni Pittella: «La decisione dell’Eurogruppo di ritirare le misure di alleggerimento del debito greco è vergognosa», ha detto Pittella, che è italiano ma anche capogruppo dei socialisti e democratici al Parlamento europeo e per il gruppo è candidato alla presidenza del Pe, dopo le dimissioni di Schultz. Dal governo italiano, per il momento, rimane il silenzio assordante. Mentre Angela Merkel ha fissato un incontro nella tarda mattinata di oggi con Alexis Tsipras, cosa si diranno lo sapremo alle 12,30 quando si presenteranno in conferenza stampa.