Dal 1993 a oggi, ogni 25 dicembre, il canale televisivo britannico, Channel 4, trasmette “un messaggio di Natale alternativo” (Alternative Christmas message) rispetto a quello ufficiale pronunciato dalla Regina. Nel 2016 della Brexit e di Trump, la scelta è caduta su Brendan Cox, vedovo della defunta parlamentare laburista, Helen Joanne - per tutti semplicemente “Jo” - Cox. Jo è stata uccisa il 16 giugno scorso - una settima prima del voto sul referendum britannico per l’uscita dall’Ue - a colpi di pugnale e pistola, al grido: “Prima il Regno Unito” (Britain First), da Thomas Mair, un estremista di destra di 53 anni. Il 23 novembre scorso, Mair è stato condannato all’ergastolo. Segue la traduzione del discorso di Brendan Cox che verrà trasmesso il 25 dicembre. Il testo originale è consultabile sul sito di Channel 4. Jo amava il Natale, i giochi, la tradizione, il riunirsi con gli amici e la famiglia, ma soprattutto amava l’entusiasmo dei nostri figli. Questo anno cercheremo di ricordarci quanto siamo stati fortunati ad aver avuto Jo al nostro fianco per così tanto tempo - non quanto siamo stati sfortunati ad averla persa. Il 2016 è stato un anno terribile per la nostra famiglia; ed è stato un anno che ha spaccato il mondo in due. Un anno in cui - dall’Europa agli Stati Uniti, passando per il Medioriente ed oltre - fascismo, xenofobia, estremismo e terrorismo ci hanno divisi e fatti sentire minacciati. E sono tendenze che potrebbero rafforzarsi - potrebbero crescere e consolidarsi, colpire le libertà fondamentali e la democrazia: i valori per cui si sono battuti i nostri nonni. Ma non è detto che vada così. La tolleranza e, più in generale, le società tolleranti sono forti quanto le persone che le difendono: non c’è nulla di inevitabile, tanto meno il ritorno dell’odio. Invece di essere un punto di svolta verso il peggio, il 2016 potrebbe rappresentare una chiamata d’allerta. Un richiamo per coloro che hanno pensato, erroneamente, che i valori che sono alla base delle nostre società - tolleranza ed equità - fossero in qualche modo garantiti e non avessero bisogno di essere difesi. Una chiamata d’allerta che non riguarda “qualcun altro”. Una richiama d’allerta che ci dice: dobbiamo fare la nostra parte. In un discorso tenuto poche settimane prima che fosse uccisa, mia moglie ha citato Edmund Burke: «Tutto ciò che serve affinché il male trionfi, è l’inazione delle donne e degli uomini di buone intenzioni». Durante questo Natale, sono parole più che mai veritiere. La nostra famiglia ricorderà Jo in ogni momento durante i prossimi giorni: la sua energia, il suo entusiasmo, il suo amore e la sua esemplarità. Dopo tutto ciò che è successo quest’anno, Jo si augurerebbe che il 2017 diventasse l’anno della riconciliazione: l’anno in cui usciamo là fuori per incontrare con chi non è d’accordo con noi. Non è il momento per urlare più forte degli altri, ma il momento per entrare in contatto. Se il 2016 è stato, per tutti noi, l’anno della chiamata d’allerta, spero che il 2017 possa diventare il momento in cui realizziamo che abbiamo molto più in comune, di quanto non ci separi. Vi ringrazio per l’ascolto e buon Natale.

Brendan Cox

   

Dal 1993 a oggi, ogni 25 dicembre, il canale televisivo britannico, Channel 4, trasmette “un messaggio di Natale alternativo” (Alternative Christmas message) rispetto a quello ufficiale pronunciato dalla Regina.

Nel 2016 della Brexit e di Trump, la scelta è caduta su Brendan Cox, vedovo della defunta parlamentare laburista, Helen Joanne – per tutti semplicemente “Jo” – Cox.

Jo è stata uccisa il 16 giugno scorso – una settima prima del voto sul referendum britannico per l’uscita dall’Ue – a colpi di pugnale e pistola, al grido: “Prima il Regno Unito” (Britain First), da Thomas Mair, un estremista di destra di 53 anni. Il 23 novembre scorso, Mair è stato condannato all’ergastolo.

Segue la traduzione del discorso di Brendan Cox che verrà trasmesso il 25 dicembre. Il testo originale è consultabile sul sito di Channel 4.

Jo amava il Natale, i giochi, la tradizione, il riunirsi con gli amici e la famiglia, ma soprattutto amava l’entusiasmo dei nostri figli.

Questo anno cercheremo di ricordarci quanto siamo stati fortunati ad aver avuto Jo al nostro fianco per così tanto tempo – non quanto siamo stati sfortunati ad averla persa.

Il 2016 è stato un anno terribile per la nostra famiglia; ed è stato un anno che ha spaccato il mondo in due.

Un anno in cui – dall’Europa agli Stati Uniti, passando per il Medioriente ed oltre – fascismo, xenofobia, estremismo e terrorismo ci hanno divisi e fatti sentire minacciati.

E sono tendenze che potrebbero rafforzarsi – potrebbero crescere e consolidarsi, colpire le libertà fondamentali e la democrazia: i valori per cui si sono battuti i nostri nonni.

Ma non è detto che vada così.

La tolleranza e, più in generale, le società tolleranti sono forti quanto le persone che le difendono: non c’è nulla di inevitabile, tanto meno il ritorno dell’odio.

Invece di essere un punto di svolta verso il peggio, il 2016 potrebbe rappresentare una chiamata d’allerta.

Un richiamo per coloro che hanno pensato, erroneamente, che i valori che sono alla base delle nostre società – tolleranza ed equità – fossero in qualche modo garantiti e non avessero bisogno di essere difesi.

Una chiamata d’allerta che non riguarda “qualcun altro”.

Una richiama d’allerta che ci dice: dobbiamo fare la nostra parte.

In un discorso tenuto poche settimane prima che fosse uccisa, mia moglie ha citato Edmund Burke: «Tutto ciò che serve affinché il male trionfi, è l’inazione delle donne e degli uomini di buone intenzioni».

Durante questo Natale, sono parole più che mai veritiere.

La nostra famiglia ricorderà Jo in ogni momento durante i prossimi giorni: la sua energia, il suo entusiasmo, il suo amore e la sua esemplarità.

Dopo tutto ciò che è successo quest’anno, Jo si augurerebbe che il 2017 diventasse l’anno della riconciliazione: l’anno in cui usciamo là fuori per incontrare con chi non è d’accordo con noi.

Non è il momento per urlare più forte degli altri, ma il momento per entrare in contatto.

Se il 2016 è stato, per tutti noi, l’anno della chiamata d’allerta, spero che il 2017 possa diventare il momento in cui realizziamo che abbiamo molto più in comune, di quanto non ci separi.

Vi ringrazio per l’ascolto e buon Natale.

Brendan Cox