Terremoto: da un lato la foto dei volontari, dall'altra quella delle consegna dei moduli abitativi ad Amatrice. Il lato migliore del Paese e i ritardi di una classe dirigente non all'altezza

Le solite due foto. Contrapposte. E il solito trucchetto di mostrarle insieme per lenire la rabbia e nascondere le responsabilità. Ci sono i volontari, gli uomini dei Vigli del Fuoco, le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, i cittadini e tutti gli altri che che come sempre mostrano il lato migliore del cuore di questo Paese, strenui contro la difficoltà e solidali fino al limite delle loro forze. Dall’altra parte c’è la politica che consegna oggi (oggi!) i moduli abitativi ad Amatrice, che lascia a terra gli elicotteri della Forestale per un pasticcio burocratico e che non ha mantenuto le promesse.

Basta leggere i quotidiani di oggi (anche i più moderati e allineati) per scoprire una sequela di errori e sottovalutazioni, le solite promesse mancate, gli annunci non rispettati e la storica leggerezza sulla prevenzione. L’elenco è lunghissimo e indecente.

Qual è il gioco? Che, al solito, la politica manda in avanscoperta gli eroi pretendendo una normalizzazione in nome della solidarietà. Così ieri è stato tutto un invito alla moderazione come se gli uomini con le mani sporche di neve abbiano davvero qualcosa a che vedere con gli imbonitori lì sopra. Ci dicono che per difendersi dagli sciacalli bisogna tenere gli occhi puntati su quelli che scavano e intanto stanno sciacallando anche loro facendosene scudo. Fingendo di non sapere che tra la gente, anche quella appena appena informata, l’indignazione non c’entra niente con chi si sta sporcando le mani ma sia rivolta a una classe dirigente che, ancora, non è all’altezza.

Un Paese che funziona non si affida agli eroi. Dai su, basta prenderci in giro.

Buon venerdì.